Politica

Lo strano asse Renzi-Briatore contro Bersani e i dinosauri

Anche l'ex segretario del Pd attacca il sindaco di Firenze per il pranzo con il manager. L'imprenditore: "Cos'ha fatto per il Paese in 50 anni? Ha solo perso elezioni già vinte"

Matteo Renzi all'assemblea nazionale del Pd
Matteo Renzi all'assemblea nazionale del Pd

La strana coppia, champagne di Billionaire e il Fonzie di Firenze (che però non è tipo da disco: «Piaccio tanto alle signore attempate, con le ragazze vado meno forte»), in asse contro i vecchi arnesi del Pd, in Toscana poi. Da quelle parti governa il bersaniano Enrico Rossi, acerrimo nemico del rottamatore, la cui strada si è incrociata con quella di Briatore, suo estimatore («Se si candidasse premier lo voterei al 100%»), ospite del sindaco per colazione a Firenze. Il trait d'union tra «il Boss» e Matteo Renzi è Lucio Presta, potente manager di vip tra cui Roberto Benigni, che ha appena chiuso un accordo col Comune di Renzi per nuove letture dantesche in piazza Santa Croce. Una tavolata proibita, però, secondo i protocolli etici del Pd, come prova la velenosa battuta di Bersani intercettata dal Corriere: «Renzi vuol fare il segretario? Per fare cosa, iscrivere Briatore e gente così?». Poco dopo è arrivata la tweet-replica di Briatore: «Pensavo fosse ancora occupato a smacchiare giaguari, evidentemente è tornato tra di noi per educarci, grazie!!! Bersani ci dica cosa ha fatto per il nostro Paese in 50 anni che fa politica, a parte perdere le elezioni che chiunque avrebbe vinto. Lui e Veltroni (che disse: “Stimo molto Renzi, ma quando va a pranzo con Briatore non lo seguo più”, ndr) mi usano come modello negativo perché in mancanza di idee preferiscono creare dei nemici da abbattere». Berlusconi, Briatore. O anche Renzi.
A condurre il manager ex Billionaire in Toscana sono gli affari. L'ex manager F1 è proprietario del Twiga di Marina di Pietrasanta, e nel mirino ha altri investimenti toscani, che però dipendono dai sì delle amministrazioni, e qui non tutto va liscio, con la burocrazia ottusa (tema renziano al 100%): «Il turismo deve diventare la prima fonte economica del nostro Paese, ma basta con questa burocrazia che stritola tutto. Ho fatto dei lavori nel locale a Monte Carlo e lì le procedure sono più snelle e c'è grande collaborazione. In Italia ci sarebbero stati solo esposti e denunce. Bisogna cambiare» (parole che potrebbero essere di Renzi). Nel pranzo Renzi-Briatore si è parlato di investimenti, possibili finanziamenti alla Fondazione Big Bang renziana che ha bisogni di supporter, e infrastrutture utili ai business toscani di Briatore. Come il nuovo aeroporto di Firenze, una delle opere che il sindaco ha promesso di completare entro il mandato, e che Briatore attende («Magari un aeroporto a Firenze come si deve? Oppure anche questo consuma acqua... penso che l'acqua sia l'unica cosa che non manca in Versilia!»).
Già, l'«acqua». Un muro burocratico Briatore lo sta trovando a Bibbona, sempre in Toscana. Il suo progetto di una megastruttura con campi da golf si è spiaggiato sul niet del presidente piddino Rossi, anche lui forse diffidente, come Bersani, verso «Briatore e quella gente lì». «Briatore propone campi da golf da tutte le parti - dice Rossi - l'ultimo in Toscana è da 77 ettari, non si può fare così, richiede tantissima acqua per essere mantenuto e produce un livello di occupazione non particolarmente alto. Noi dobbiamo tutelare paesaggio e ambiente». «Il presidente Rossi dice che i campi da golf consumano acqua? - contrattacca Briatore - In Versilia aspettiamo sue proposte per il rilancio del turismo... Forse un viaggio a Marbella...», la città spagnola patria del golf (56 campi, a differenza dei due in Versilia), volàno del turismo top spender. «Io suggerivo 2 o 3 campi da golf per attirare nuovi turisti di alto livello... Continuiamo a fare chiacchiere e non fare!». Un sindaco che la pensa così in Toscana c'è, e a Firenze vuole un campo da golf di 18 buche, più ristoranti, nel parco delle Cascine. Ovviamente lui, il sindaco Pd-illionaire Renzi..

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