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Svolta sul trapianto Figli-genitori sempre compatibili

Una nuova tecnica di manipolazione e trapianto di cellule staminali, messa a punto dai ricercatori del Bambin Gesù e applicata per la prima volta sui pazienti dell'ospedale pediatrico, ha consentito la guarigione completa di 23 bambini affetti da gravi immunodeficienze e rare malattie genetiche. Altri 70, colpiti da da leucemie acute e tumori del sangue, hanno ottenuto percentuali di guarigione dell'80%. La novità riguarda il donatore: qualora non ne venga individuato uno completamente idoneo, infatti, la nuova tecnica rende possibile il trapianto di midollo da uno dei due genitori con percentuali di guarigione sovrapponibili a quelle ottenute utilizzando un donatore perfettamente compatibile. I risultati della ricerca, pubblicati recentemente sulla rivista scientifica internazionale Blood, sono stati presentati ieri dall'ospedale Bambin Gesù, illustrati dal direttore del diparimento di Onco-ematologia e Medicina trasfusionale della struttura, Franco Locatelli, dalla responsabile dell'unità Trapianti midollo osseo, Alice Bertaina, e alla presenza del presidente Giuseppe Profiti, che si è detto «orgoglioso e soddisfatto» per questa sperimentazione. «Grazie a questa tecnica riusciamo a offrire a tutti i pazienti la chance del trapianto, con una probabilità di cura molto elevata - ha spiegato Locatelli- Parliamo di bambini senza donatori idonei. Uno di questi, a soli 8 mesi, era in condizioni così critiche, per un'immunodeficienza primitiva, che è stato trapiantato mentre si trovava in terapia intensiva. Oggi è a casa sua e ha una vita perfetta».

La tecnica di manipolazione delle cellule staminali, è stato spiegato, permette di eliminare le cellule cattive, responsabili dell'aggressione da parte di cellule del donatore sui tessuti ricevuti con il trapianto e delle conseguenti complicanze, lasciando però elevate quantità di cellule buone capaci di proteggere il bambino da infezioni soprattutto nei primi quattro mesi dopo il trapianto.

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