Politica

Terzo Polo, è ancora scontro Rutelli: "Serve più di prima"

Casini e Rutelli ai ferri corti. Il leader di Api: "Serve un baricentro politico che raccolga almeno il 15% dei voti, ma per sfondare bisogna presentarsi alle elezioni"

Terzo Polo, è ancora scontro Rutelli: "Serve più di prima"

L'aria si fa sempre più pesante nel Terzo Polo, tra nuove alleanze, vecchie acredini e corteggiamenti da ogni dove. Il "matrimonio" tra Fini, Casini e Rutelli sembra arrivato al capolinea subito dopo la tornata elettorale. A pochi giorni dal voto, il leader di Udc aveva gelato gli alleati: i tempi sono cambiati e una coalizione di centro non serve più. Fini ha assicurato "perfetta sintonia" con Casini. Rutelli, invece, nega la fine del Terzo Polo e tira dritto.

"Non è morto, ce n'è bisogno oggi più di ieri", dice il leader di Api a La Stampa, "Perché il Primo è esploso e il Secondo vede il Pd assediato dalle forze massimalistiche: una coalizione che non riuscirà mai a governare nei tempi durissimi della crisi. Solo un baricentro politico e di idee che raccolga almeno il 15 per cento dei voti potrà consentire di formare una coalizione larga, che prenda anche nei prossimi anni le decisioni capaci di evitare l’abisso per il Paese".

Nemmeno il risultato delle amministrative spaventa Rutelli: "Per sfondare bisogna almeno presentarsi alle elezioni. Non si può prima evitare di presentare il Terzo Polo e poi osservare che è andato maluccio: i dati dicono che l’aggregato di Udc, Fli, Api, Mpa e liste unitarie ha raccolto più del 16% dei voti. Anche la più giovane Api ha raccolto in media il 3,4%, ed eletto molti giovani e nuove personalità". 

E ancora una volta nel dibattito si inserisce il Pd che torna a rivolgere un "appello largo" a tutte le forze democratiche. Secondo Pier Luigi Bersani nelle prossime elezioni si scontreranno infatti i "populismi" e i "moderati costituzionali". "Bisogna fare un patto con gente di buona volontà, gente per bene, democratica, che non può accettare un ripiegamento...", sostiene il segretario democratico, "Dobbiamo fare un grande appuntamento con l’intellettualità italiana. Poi si vedranno le alleanze.

Ma per non rimaner soli andiamo verso la società".

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