Politica

Tutti contro Grillo

Da Renzi alla Boldrini, da Rodotà a Violante. E anche dentro il M5S i malumori contro Grillo si fanno sentire

Tutti contro Grillo

Tutti contro il Movimento 5 Stelle. Dopo la bagarre scatenata dai grillini in Aula e dopo l'impeachment nei confronti di Giorgio Napolitano, il movimento di Beppe Grillo è isolato più che mai. E criticato in maniera trasversale. Nonostante l''ex comico definisca il M5S "La nuova Resistenza", al momento i grillini sono messi all'angolo. "Qui siamo di fronte a un’escalation di toni ed iniziative dirette a impedire agli altri deputati di partecipare ai lavori della Camera. Quel che sta accadendo non ha precedenti, neppure andando indietro alle leggi eccezionali di Bava Beccaris nel 1898, o al 1953, alle proteste in aula per la cosiddetta legge truffa. Qui stiamo andando oltre, siamo a un clima micro-insurrezionale", ha tuonato l’ex presidente della Camera, Luciano Violante, intervistato da Avvenire.

Anche Stefano Rodotà ha mosso critiche: "Va spezzato il circolo vizioso di una classe politica che per cavalcare l’onda attacca la politica, e smettere di giocare con parole come impeachment. Populista non è solo Grillo, è un clima, una sindrome, un linguaggio. A cominciare dai ricatti sulla legge elettorale del tipo prendere o lasciare". Pure in seno al Movimento 5 Stelle ci sono malumori. Il senatore Orellana ha dichiarato: "Mi pare tutto un po' forzato. Alcuni dei sei punti del nostro documento mi sembrano decisamente infondati, per altre cose Napolitano è certamente criticabile. Ma da qui alla messa in stato d’accusa credo che ce ne passi. Dopo gli attacchi al capo dello Stato e alla presidente della Camera Laura Boldrini, temo che stiamo finendo le cartucce. Mi domando se gli oltre otto milioni di persone che hanno votato per noi condividano questo modo di fare".

A sparare contro Grillo ci si è messo anche Matteo Renzi che ha usato toni durissimi: "Una cosa senza senso, l’attacco al Presidente. Una vigliaccata. Napolitano va difeso anche per il fatto che la difesa della sua persona e del suo ruolo oggi coincide con la difesa delle istituzioni. Impedire a deputati di accedere alle commissioni per votare e lavorare è squadrismo; insultare con volgarità inaccettabili le nostre deputate è una vergogna, e c’è da ricorrere al codice penale. La verità è che gli stiamo tagliando l’erba sotto i piedi, smontando uno a uno tutti i suoi soliti e triti argomenti, dalla politica arrivano finalmente risposte, Beppe Grillo non sa come reagire e perde la testa. È per questo che cerca la rissa, la butta in caciara e arriva addirittura a proporre l’impeachment di Napolitano".

Anche il presidente della Camera Laura Boldrini è tornato a condannare duramente le proteste del Movimento 5 Stelle con le occupazioni alla Camera e il blocco delle attività delle commissioni: "Abbiamo assistito ad atti non tollerabili nel Parlamento di un Paese democratico, violenze, insulti, turpiloquio, minacce, aggressioni. I deputati del Movimento Cinque Stelle si sono scagliati contro di me. Gridavano minacciosi, allungavano le braccia, urlavano i peggio improperi. Sono stati malmenati i commessi, gente che lavora. È stato impedito fisicamente ai deputati di entrare in commissione. Al capogruppo del Pd si è tentato di impedire di parlare alla stampa. Un gran numero di deputati si è riversato da una commissione all’altra per bloccare i lavori".

Durissimo anche il presidente del Consiglio Enrico Letta: "La richiesta di impeachment è un atto grave, profondamente sbagliato, fuori da ogni regola, è una provocazione bella e buona che rappresenta un'ulteriore tappa di attacco alle istituzioni.

Credo che ci sia stato un livello di tolleranza eccessivo, rispetto a modalità al di fuori di quelle consentite dalle regole democratiche."

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