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Tutti alla corte dell'impresentabile dittatore

Il presidente Nazarbayev, "tiranno" omaggiato dai grandi. Berlusconi: "In Sardegna non l'ho incontrato". Ma se anche fosse stato...

Tutti alla corte dell'impresentabile dittatore

Il giochino è chiaro: nella storia della moglie del dissidente kazako espulsa dall'Italia, il cattivo per definizione è Nazarbayev, il presidente del Kazakistan che è da tutti chiamato dittatore. E siccome lui è il cattivo qualcuno ora vuole far passare la storiella che Silvio Berlusconi sia suo amico. Certo, perché tutto deve prendere una deriva anti-berlusconiana. Così, all'improvviso, l'Unione Sarda parla di un recente incontro tra Nazarbayev e Berlusconi. Incontro smentito da Berlusconi e dal padrone della casa in Sardegna in cui questo incontro sarebbe avvenuto. Il gioco si smonta, però l'amo è lanciato in acqua. Qualcuno di sicuro abboccherà.

La cosa più bella però è un'altra. E cioè che Nazarbayev, quello che oggi tutti dipingono come dittatore, è amico di tutti i potenti del mondo. Tutti quelli che gli anti-berluscones di professione adorano: ci sono foto del presidente kazako con il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, con il premier britannico David Cameron, con la cancelliera tedesca Angela Merkel, con il presidente Usa Barack Obama. Ci sono anche quelle con Silvio Berlusconi, ovvio. Perché Nazarbayev da anni s'è seduto al tavolo del mondo che conta. E tutti, proprio tutti, gli parlano. Ora, magari la storia dimostrerà che è il peggior farabutto in circolazione, ma quello su cui pendono tre mandati di cattura internazionale per truffa è il suo dissidente (che, tra l'altro, prima era un suo alleato). E comunque farabutto o no, al forum economico annuale che il presidente kazako organizza ogni anno ad Astana ci vanno tutti. L'Onu e tutte le altre agenzie internazionali politicamente corrette sono in prima fila. Si levano il cappello di fronte al «dittatore». E sapete chi era, quest'anno, uno dei relatori di punta del forum? Romano Prodi. Allora di che cosa parliamo? L'ipocrisia del mondo della politica nei confronti di queste storie è bestiale e imbarazzante.

I giornali ci cascano, perché funzionano.

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