Politica

Le unioni civili fanno divorziare Alfano e Letta

Il vicepremier chiude su unioni civili e immigrazione. Santanché: "Allora torna". Il premier: "Troveremo suluzioni su tutti i temi"

Il premier Enrico Letta alla conferenza stampa di fine anno
Il premier Enrico Letta alla conferenza stampa di fine anno

In cima all'agenda del neosegretario del Partito Democratico ci sono le unioni civili. Poi la revisione della legge Bossi-Fini. Lo ha detto chiaramente, Matteo Renzi, mentre lasciava sul tavolo della politica le tre proposte di riforma della legge elettorale. Il rottamatore, quindi, detta l'agenda al governo presieduto dal piddino Enrico Letta e sposta il baricentro dell'esecutivo sempre più a sinistra. Uno schiaffo ad Angelino Alfano, sempre più marginali nelle scelte della compagine governativa. E gli alfaniani cosa dicono? Dopo un giorno di silenzio arrivano, alla spicciolata, le repliche degli esponenti di Ncd. Iniziano Formigoni, Quagliariello e Lupi, poi arriva lo stop del vicepremier. "Non si può pensare alle unioni civili senza pensare prima alle famiglie", ha detto Angelino Alfano ai microfoni del Tg2, bocciando anche i propositi di Renzi sull'immigrazione.

Daniela Santanché gli porge la mano: "Se è vero che Alfano dice che prima viene la famiglia, caro Alfano tu una famiglia ce l’hai e sta nel centrodestra. Siccome sei solo uscito di casa, molla l’amante che ti sta tradendo, torna con la tua famiglia e insieme difendiamo i nostri valori di riferimento. Sei ancora in tempo". Ora il pallino passa a Letta che deve decidere se venir meno ai desiderata del suo segretario o disattendere le richieste di una parte della sua sbilenca maggioranza. L'unica certezza è che il governo traballa sempre più.

Ma Enrico Letta resta ottimista: "Su tutti questi temi sono convinto che le soluzioni si troveranno e metteranno d’accordo la maggioranza", ha detto il premier al Tg1, "L’iniziativa assunta dal segretario del Pd Matteo Renzi è una buona iniziativa, importante perché il Paese non può permettersi di farsi trovare senza riforme e legge elettorale. Le riforme sono fondamentali perché il Paese possa avere istituzioni in grado di decidere". Il presidente del Consiglio ha anche commentato il calo dello spread: "È frutto di un grande lavoro e soprattutto del sacrifico di tutti gli italiani, nessuno ha la bacchetta magica. L’Italia è nella in giusta direzione.

538em;">Oggi ci sono le condizioni perché il Paese riparta".

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