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Vaticano, parla il Papa: "Illazioni oltre la verità Fiducia in collaboratori"

Benedetto XVI esprime il suo cordoglio per le vittime del sisma e si occupa dello scandalo VatiLeaks: "Il Signore non abbandona la sua Chiesa"

Vaticano, parla il Papa: "Illazioni oltre la verità Fiducia in collaboratori"

"Il mio pensiero va ancora una volta alle care popolazioni dell'Emilia, colpite da ulteriori forti scosse sismiche". Papa Benedetto XVI, al termine dell'udienza generale in San Pietro, torna a parlare del terremoto che ieri ha colpito per la seconda volta l'Italia, causando 17 morti e conferma la sua vicinanza "con la preghiera e l'affetto" ai colpiti del sisma.

Il Pontefice sottolinea la necessità che tutto il Paese si muova - e in fretta - perché "possa riprendere al più presto la vita normale in quelle terre così duramente provate", "con l'aiuto di tutti e la solidarietà dell'interna Nazione". Ed esprime "il più sentito cordoglio ai familiari di quanti hanno perso la vita".

Nelle parole del Papa c'è il terremoto emiliano. Ma anche lo scandalo che ha travolto la Santa Sede, con l'identificazione del "corvo" responsabile della fuori uscita di notizie riservate dal Vaticano. Benedetto XVI, rinnova "la sua fiducia" ai suoi collaboratori più stretti, tra i quali si trova anche Paolo Gabriele, il maggiordomo personale del Papa, l'uomo responsabile della fuga di notizia, del VatiLeaks.

Benedetto XVI si occupa per la prima volta dello scandalo in pubblico. E sottolinea come le notizie degli ultimi giorni "hanno recato tristezza, ma non si è mai offuscata la ferma certezza che nonostante le prove, le difficoltà e debolezze il Signore non abbandona la sua Chiesa". Anche se, sempre a detta del Pontefice, "si sono moltiplicate illazioni del tutto gratuite, amplificate da alcuni mezzi di comunicazione, che sono andate bene oltre i fatti offrendo una immagine della Chiesa che va oltre la realtà".

Su VatiLeaks anche l'opinione del cardinale Gianfranco Ravasi, sentito a margine di un appuntamento legato al VII Incontro mondiale delle famiglie. Il porporato sottolinea che "la Chiesa non decolla dal mondo verso cieli mitici e mistici". Tutt'altro: "È una realtà che è impiantata nel terreno e qualche volta il terreno ha anche fango, impolvera le vesti". E conclude: serve "un po' di realismo col quale dobbiamo giudicare anche la Chiesa.

La Chiesa è soprattutto e prima di tutto di Dio ma anche degli uomini".

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