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Vendola a Bersani: "Alleanza col Pd se si ribalta l'agenda di Monti"

Il leader Sel: "Una coalizione col Pd c'è se si capovolge l'agenda Monti". Ma Letta: "Non rinneghiamo le scelte fatte in questi nove mesi"

Vendola a Bersani: "Alleanza col Pd se si ribalta l'agenda di Monti"

Se ancora non ha scelto se partecipare alle primarie, almeno di una cosa è convinto Nichi Vendola: "Una coalizione con il Pd c'è se si capovolge l'agenda Monti. C'è se a pagare saranno le grandi ricchezze e non il lavoro dipendente. C'è se si assomiglierà a Hollande e non alla troika di Bruxelles".

Insomma, il leader di Sel pone l'ennesimo diktat nei confronti di Bersani, ma al momento riceve una secca risposta dal vicesegretario del Partito Democratico, Enrico Letta: "Sbaglia Vendola se pensa che pur di allearci con lui siamo pronti a rinnegare le scelte che il Pd ha fatto in questi nove mesi a sostegno del governo Monti. Sono quelle scelte e la conseguente necessità di dare seguito e continuità all’agenda Monti che hanno salvato l’Italia dalla deriva greca. Se si fosse dato retta a coloro che hanno fatto e continuano a fare opposizione frontale a Monti non saremmo nemmeno in condizione di lavorare per una prossima legislatura centrata su lavoro e crescita".

Insomma, il niet di Letta è perentorio. E rispecchia la linea del segretario democratico alle prese con la sfida con il sindaco di Firenze Matteo Renzi e con le prove di alleanza con l'Udc di Casini.

E proprio sul partito centrista, Vendola è tornato a ribadire la sua pozione di ostracismo: "Non la facciamo più questa discussione che riguarda l'Udc. L'incompatibilità è nelle cose, quello che noi chiamiamo moderati ha impedito all’Italia di fare i conti con la modernità". Sepolto Casini, il pensiero di Nichi ritorna spesso al leader Idv.

"Non riesco a immaginare il centrosinistra senza il popolo dell'Idv", ha chiosato Vendola, a cui ha fatto sponda Antonio Di Pietro che continua a ribadire che "noi alla foto di Vasto ci crediamo, in tutti i sensi".

Chi pare abbia smesso di crederci è il segretario democratico che, da Cortina, ha respinto le avances: "Ne ho visti molti di passi indietro di Di Pietro, nell'ultimo anno anche fin troppi, quasi non si è più visto all'orizzonte".

Come al momento, non si vede la luce all'orizzonte del centrosinistra.

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