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La versione di Lady Matacena

"Non ho mai pensato che le domande di asilo potessero essere considerate una condotta illegale"

La versione di Lady Matacena

Scarpe da ginnastica, tuta e t-shirt a mezze maniche. Così era vestita oggi Chiara Rizzo, la moglie di Amedeo Matacena, quando nel carcere di Arghillà di Reggio Calabria ha incontrato il senatore Lucio Barani. La Rizzo ha avuto un colloquio con il parlamentare di circa venti minuti. La moglie di Matacena, secondo quanto riferito da Barani, è sembrata molto dimagrita ed era in lacrime mentre raccontava la sua storia. "La signora Rizzo - ha detto Barani - mi è sembrata molto provata. Più volte mi ha chiesto qual è lo scopo della detenzione preventiva, aggiungendomi di non aver fatto nulla di male. Francamente mi è sembrata molto giù di morale anche perché da quando è detenuta non ha più notizie di suo figlio minorenne. Non so se sta con la sorella. Non so chi si sta prendendo cura di lui".

Nel corso del colloquio la Rizzo ha poi aggiunto: "Non mi consentono nemmeno una telefonata con mio figlio minorenne. È davvero una situazione anomala. Io non ho fatto nulla di male. Amo la mia famiglia ed ora sono privata dei miei affetti. Nel carcere di Marsiglia sono stata tratta molto male. Mi hanno sistemato con alcune prostitute in condizioni davvero precarie. Non ho mai pensato che le domande di asilo potessero essere considerate una condotta illegale. Andavo a trovare mio marito perché lo amo e non pensavo che fosse un reato. Voglio bene alla mia famiglia e credo di non aver fatto nulla di sbagliato.

Perché non dovevo andare a trovarlo? Ed ora mi tengono in carcere per questo motivo? Francamente mi sembra tutto assurdo".

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