Cronache

Dalla violenza al clima, quante fesserie "percepite"

A forza di percepire si confonde ciò che è con ciò che ci pare essere. E l'opinione sovrasta i fatti

Dalla violenza al clima, quante fesserie "percepite"

Propongo di abolire il participio «percepito» dal dizionario italiano, perché non significa niente. Peggio, viene usato per distorcere la realtà. Il termometro segna 5 gradi? Nessun giornale e nessuna televisione riporta il dato corretto, ma dichiara: la temperatura percepita è di 5 gradi sotto lo zero. Ma che senso ha il verbo «percepire» applicato alla meteorologia quando esistono strumenti capaci di misurare perfettamente il freddo e il caldo? Incomprensibile.
Lo stesso metodo pressappochista è usato in ogni campo: la miseria percepita, i danni della criminalità percepiti. Qui a forza di percepire si confonde ciò che è con ciò che ci pare essere. L'opinione sovrasta i fatti. Ieri ho letto sul Corriere della Sera un interessante articolo di Dino Martirano che sottolineava un fenomeno positivo. Gli omicidi in Italia, dall'Unità a oggi, sono calati costantemente raggiungendo, nel 2013, il minimo storico: 480 morti ammazzati. Un'inezia, se si considera che la popolazione supera i 60 milioni.
Ciononostante - le statistiche sui grandi numeri dicono sempre la verità - i nostri connazionali, precisa Martirano, hanno la percezione che la violenza non sia affatto diminuita, bensì aumentata. Scusate, ma siamo diventati tutti stupidi? Evidentemente, sì. Se siamo il Paese europeo con il più basso numero di delitti, come facciamo a percepire il contrario? Un mistero.
Cento e rotti anni orsono, quando i compatrioti erano meno di 40 milioni, le persone assassinate erano annualmente oltre 2.000 e adesso sono soltanto 480, malgrado un incremento demografico mostruoso. Anche un deficiente dovrebbe comprendere che le cose vanno assai meglio che in passato. Nossignori. Noi percepiamo che nel nostro pacifico Paese pullulano gli omicidi. È una balla grossissima. Però la percepiamo come verità. Insensatezza allo stato puro. Io ti do 1.000 euro per pagare una tua prestazione. Ma tu hai la percezione di avere incassato soltanto 500 euro, per cui reclami il saldo, cioè altri 500 euro. Vi sembrano ragionamenti seri?
Dirò di più. Proseguendo nella lettura del pregevole servizio di Martirano, scopro un'altra cifra meritevole di riflessione: sui 480 omicidi compiuti nel 2013 - ribadisco: cifra bassissima - quante sono state le donne accoppate? Il 30 per cento. Una netta minoranza, visto che il 70 per cento delle vittime sono stati maschi. Tuttavia si polemizza e si discute soltanto di femminicidio, al punto che si è pensato di studiare e approvare una legge apposta per punire più severamente l'ammazzamento delle donne. Il criterio della quale è il seguente: fare fuori una donna è più grave che stecchire un uomo, vecchio o giovane che sia.
L'unica cosa che personalmente percepisco è che abbiamo perso la trebisonda. Il pregiudizio ha preso il sopravvento sul giudizio oggettivo. In altri termini, parliamo a vanvera su tutto e di tutto, trascurando la realtà. Che è diversa da come la immaginiamo.

Pardon, da come la percepiamo.

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