Roma

«Per Irap e Irpef aumento contenuto» La resa di Polverini: se si dovesse operare sulle addizionali regionali non sarebbe una tragedia L’atto di accusa: «La situazione era già drammatica e ho dovuto anche fare a meno dei fondi Fas»

L’eventuale aumento delle addizionali Irap e Irpef probabilmente ci sarà, ma sarà molto contenuto, comunque «non sarebbe una tragedia» in una regione in cui «già si pagano le tasse più alte d’Italia». Lo ha detto ieri Renata Polverini nel corso di un incontro con gli operatori della sanità cattolica al Vicariato di Roma.
Di sicuro la governatrice e commissario straordinario per la sanità non si sente responsabile. «Ci muoviamo partendo da un disavanzo che solo nel 2009 si chiude con 1,4 miliardi di euro al quale si aggiungono altri 186 milioni che provengono dall’anno precedente. E mi fermerei qui, perché già questi numeri fanno paura e non vado a guardare il vecchio residuo di disavanzo e debito che come sapete si aggira intorno 8-9 miliardi». Una situazione «già drammatica», aggravata dal mancato accesso ai fondi Fas, come previsto dal Patto per la salute: «Senonché vengo invitata una seconda volta in consiglio dei ministri - ricostruisce Polverini - la prima per essere nominata commissario, la seconda mi viene detto: allora siccome la tua Regione non ha rispettato le indicazioni che il tavolo aveva indicato, cioè in particolare quella di riorganizzare la rete ospedaliera, purtroppo noi in maniera unilaterale decidiamo che quell’accordo non vale, allora non ti diamo la possibilità di accedere ai Fondi Fas, e quindi automaticamente, perché il Patto per la Salute prevede quello, nella tua Regione scatteranno le addizionali Irap e Irpef». «In soli 12 giorni - ricorda Polverini - abbiamo presentato 12 decreti uno dei quali era sulla riorganizzazione della rete ospedaliera per evitare, appunto, che nella nostra regione ci fosse questo automatismo per aumentare l’imposizione fiscale. E l’ho fatto ripeto perché non credo sia giusto continuare a far pagare i cittadini ma anche perché noi abbiamo pochissime motivazioni, chiamiamole così, per mantenere le aziende legate ai nostri territori, tranne quelle ovviamente che sono già del Lazio, e sicuramente, in un momento come questo in cui si riscrive anche la mappa industriale a livello globale, disicentivare la permanenza magari di multinazionali nel Lazio o di aziende provenienti da altre regioni, a mio avviso non ce lo possiamo permettere».
Nel corso dell’incontro al Vicariato, Polverini ha anche annunciato che si sta lavorando «per arrivare prestissimo alla ricetta elettronica in collegamento con il sistema delle farmacie, utilizzando gli strumenti del ministro Brunetta come quelli per i certificati medici» e ha parlato della telemedicina come di «uno strumento che può essere utilizzato per l’assistenza domiciliare». «Spesso - ha spiegato la governatrice - abbiamo malati oncologici che continuano il loro decorso in ospedale semplicemente perchè non c’è un’organizzazione che consenta di mandare medici e infermieri a casa o magari di assistere i familiari con strumenti che oggi l’informatica mette a disposizione. È un progetto ambizioso ma che è anche facilmente realizzabile: stiamo quindi pensando di implementarlo. Ci sono strutture che già lo mettono a disposizione dei loro pazienti: partiamo da queste esperienze.

È un regalo per gli ammalati - ha concluso Polverini - e ha un impatto irrisorio per la Regione rispetto a quanto costa seguire un malato in ospedale».

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