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Irene spegne New York In due milioni sono già scappati via

New YorkSembra una città fantasma. New York è diventata una metropoli surreale, le strade e le ampie avenue sono vuote e desolanti. Non girano i newyorchesi e i turisti, non si vedono autobus, limousine, macchine, taxi. La città che non dorme mai si è fermata di colpo, il sindaco Bloomberg ha staccato la spina. É lo «shotdown» che abbiamo visto nei film apocalittici. Per la prima volta nella sua storia, la subway è ferma, tutte le 680 stazioni chiuse e sbarrate a tutta mandata. Fermi i treni locali e quelli a lunga percorrenza, chiusi tutti i ponti e i tunnel che collegano Manhattan al New Jersey, a Brooklyn, Queens e al Bronx. Chiusi tutti gli aeroporti di New York e New Jersey con 8 mila voli cancellati lungo tutta la east cost, dal Nord Caroline al Maine. Chiusi bar, ristoranti e dinner della Grande Mela. Chiusi tutti i cinema e i teatri di Broadway, così negozi, boutique e i supermercati che avevano ieri sera gli scafali desolatamente vuoti: non si trovavano più bottiglie d'acqua, batterie e torce elettriche. Sono aperte solo alcune farmacie, a Midtown e nell'Upperside, ma rischiano di chiudere nel primo pomeriggio perchè buona parte della Grande Mela avrà un «black out» controllato e programmato, per evitare il peggio.
Quasi due milioni di newyorchesi hanno lasciato la Grande Mela in questo lungo weekend di paura, ospiti di amici e parenti nelle campagne dell'UpState. Quasi 400 mila sono stati i residenti delle spiagge di Brooklyn, del Queens e del distretto finanziario di Wall Street (il Battery Park), costretti ad evacuare con un'ordinanza firmata dal sindaco Bloomberg e con i policemen che hanno controllato una ad una le migliaia di villette sull'oceano e i grattacieli di Battery Park affinchè l'ordine venisse rispettato. «Per favore andate via, evacuate, lasciate la citta», va ripetendo il sindaco Bloomberg da una televisione all'altra. E Obama: «Ci aspettano 72 ore molto lunghe». Anche settemila malati da cinque ospedali del Queens e di Long Island sono stati evacuati. E i morti sono già sei tra North Carolina e Virginia. Tra le vittime anche un bimbo di 11 anni colpito a Newport da un albero abbattuto dal forte vento.
Non è il vento che flagellerà New York a una velocità tra i 100 e i 150 chilometri orari, a partire dalle prime luci dell'alba, a causare i danni maggiori. Quelli più ingenti saranno provocati da inondazioni e allagamenti visto che l'acqua dell'oceano salirà anche di due o tre metri. E il problema sarà la luce elettrica che verrà a mancare a milioni di newyorchesi, quindi le gallerie della metropolitana e i tunnel rischiano di allagarsi: telefoni, cellulari e internet avranno disservizi per giorni interi e in alcuni quartieri occorrerà anche una settimana per ripristinare l'energia elettrica. I grattacieli sono gli edifici più sicuri, ma senza energia elettrica, si rischia di fare la fine dei topi: niente ascensori, niente acqua e niente servizi.
La forza distruttiva di Irene, declassata a categoria 1, ha già provocato un colossale black out dalla Carolina del Sud al New Jersey, con più di un milione di persone che hanno trascorso la scorsa notte al buio. Ma a New York si teme il peggio, perchè Irene si muove molto lentamente. Ha un diametro di 900 chilometri, quindi per 24 ore in senso anti orario vomiterà l'acqua dell'oceano dentro la baia di New York che si trasformerà come un catino.

E la forza distruttrice dell'acqua farà il resto.

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