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Italia, spazio aereo riaperto domani alle 7 La Ue: lunedì decolleranno metà dei voli

Via libera dell'Enac. Continua il caos per la nube del vulcano. Cancellati 63mila voli, 7 milioni di passeggeri rimasti a terra. Vertice dei ministri dei Trasporti. Le compagnie: riesaminare lo stop ai voli. La Spagna riapre gli scali. Germania, 14 aeroporti restano chiusi. I tour operator: cambio di data o rimborso

Italia, spazio aereo riaperto domani alle 7 
La Ue: lunedì decolleranno metà dei voli

Sono rimasti off limits per tutta domenica i cieli di molti paesi europei a causa della nuvola di cenere provocata dall'eruzione del vulcano islandese sotto il ghiacciaio Eyjafjallajokull. Come negli altri paesi anche in Italia brandine negli aeroporti per alleviare i disagi di milioni di passeggeri bloccati, tutti esauriti i posti sui treni e le auto a noleggio, annullati molti appuntamenti internazionali. Assenti anche molti capi di stato e di governo alle esequie del presidente polacco Kaczynski, come il presidente americano Barack Obama, quello francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel; annullato anche il vertice italo-tedesco previsto ad Hannover. E' stata indetta per domani una riunione straordinaria dei ministri dei Trasporti Ue che avverrà in videoconferenza. Le disposizioni delle autorità non convincono le compagnie aree perché i voli di verifica effettuati da alcune compagnie aderenti all'associazione delle aerolinee europee (Aea) "non hanno riscontrato alcuna irregolarità". E' quanto afferma il segretario generale dell'Aea Ulrich Schulte-Strathaus. "Questo - ha aggiunto - conferma la nostra richiesta di esplorare altre opzioni per determinare i rischi reali" e riesaminare lo stop ai voli.

Eurocontrol: altri 20mila voli cancellati Oggi in Europa saranno cancellati complessivamente circa 20.000 voli: questa la valutazione fornita da Eurocontrol, l'agenzia europea per il controllo e la sicurezza del traffico aereo. Con quelli odierni, si legge in una nota, i voli cancellati a partire dal 15 aprile salgono a circa 63.000. 

Sono 6,8 milioni i passeggeri vittime dello stop Oltre 6,8 milioni di passeggeri hanno finora subito le conseguenze dallo stop dei voli . Questa l'indicazione fornita in una nota dal direttore generale dell'organizzazione degli aeroporti europei (Aci Europe), Oliver Jankovec. In seguito alla paralisi subita da ben 313 scali - ha rilevato Jankovec - l'impatto economico del blocco è già oggi maggiore di quello subito dopo l'11 settembre 2001. Le perdite delle società aeroportuali sono quasi arrivate a quota 136 milioni di euro". "La sicurezza dei passeggeri resta una priorità non negoziabile - ha aggiunto il direttore dell'Aci-Europe - ma non é incompatibile con la legittima richiesta di rivedere le restrizioni attualmente in vigore".

La Ue: domani operativi metà dei voli "Si lavora a soluzioni concrete per aprire progressivamente lo spazio aereo europeo". Lo ha detto il sottosegretario per gli Affari europei Diego Lopez Garrido parlando a nome della presidenza di turno spagnola della Ue. "Domani - ha aggiunto - metà dei voli sarà operativa in Europa perché la nube si sta muovendo verso Nord Est". Garrido, che nella sede di Eurocontrol ha incontrato la stampa insieme al commissario Ue AI Trasporti, Sim Kallas, ha quindi spiegato come nella riunione straordinaria dei ministri dei trasporti della Ue che si terrà domani pomeriggio bisognerà prendere "una decisione europea coordinata, basata non più solo su supposizioni teoriche ma su previsioni e valutazioni pratiche e concrete basate sui voli di prova effettuati dalle varie compagnie aeree". In rappresentanza della presidenza Ue ha quindi ricordato come parecchi sono stati già oggi i test effettuati da compagnie come Lufthansa, Klm, Air France: "Finora i risultati - ha spiegato - ci dicono che negli spazi aerei sorvolati non c'é stato alcun impatto della nube di cenere e nessuna conseguenza sui voli". Il commissario Kallas ha quindi sottolineato come in queste ore Eurocontrol, commissione Ue e stati membri stiano lavorando in tre direzioni, in vista della riunione di domani: "Non possiamo aspettare che la nube sparisca - ha detto il commissario Ue - e quindi stiamo lavorando al problema sicurezza, che è la nostra priorità e sul quale non ci possono essere compromessi. Si lavora poi sul fronte delle conseguenze economiche del blocco dei cieli, non solo per quel che riguarda le compagnie aeree ma anche per le conseguenze nei settori collegati. Infine - ha concluso Kallas - si continuano a cercare le soluzioni migliori per alleviare i disagi dei tantissimi passeggeri colpiti dal blocco degli aeroporti".

L'Enac: spazio aereo italiano riaperti da lunedì alle 7 Lo spazio aereo italiano riaprirà domani mattina, lunedì 19 aprile, alle ore sette della mattina. Lo ha deciso l'Enac. "L'Enac - si legge in una nota dell'ente - comunica che, sulla base del Bollettino 'Met Office - Volcanic Ash Advisory Centres' circa lo stato della nube vulcanica islandese, è risultato confermato il miglioramento della situazione sull'area del Nord Italia".

Riggio: la nube è al di là delle Alpi "Abbiamo ricevuto due bollettini conformi da parte dell'Eurocontrol che riportano come la nube sia arretrata al di là delle Alpi". Per questo è stato deciso il riavvio dei voli dalle sette di domani mattina, con una decisione che è comunque ancora provvisoria, essendo legata agli spostamenti ancora improvvisi delle ceneri. Lo ha detto, intervenendo telefonicamente a Sky Tg24, il presidente dell'Enac, Vito Riggio, sottolineando che al momento ci sono ancora "diverse variabili" da tenere in considerazione: "i venti e la loro intensità - ha spiegato - sono colti dal modello matematico, ma ci sono ancora molte variabili che mutano di ora in ora". "Abbiamo ricevuto due bollettini conformi da parte dell'Eurocontrol che riportano come la nube sia arretrata al di là delle Alpi". Per questo è stato deciso il riavvio dei voli dalle sette di domani mattina, con una decisione che è comunque ancora provvisoria, essendo legata agli spostamenti ancora improvvisi delle ceneri: "Abbiamo un bollettino che ci informa dello spostamento della nuvola". Lo ha detto, intervenendo telefonicamente a Sky Tg24, il presidente dell'Enac, Vito Riggio, sottolineando che al momento ci sono ancora "diverse variabili" da tenere in considerazione: "i venti e la loro intensità - ha spiegato - sono colti dal modello matematico, ma ci sono ancora molte variabili che mutano di ora in ora".

Bertolaso: "Non vogliamo bloccare l'operatività" Il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso facendo un punto della situazione nel corso del Comitato operativo della Protezione Civile convocato per valutare le misure da adottare per ridurre i disagi dovuti all'eruzione del vulcano ha spiegato in giornata che l'obiettivo di tutte le istituzioni al tavolo - le autorità aeronautiche civili e militari, le società e gli enti dei trasporti, le forze dell'ordine e la Difesa, le istituzioni scientifiche - è quello di "non paralizzare il traffico aereo italiano". E per questo, ha spiegato, è stata costituita un'unità di crisi composta da scienziati dell'Ingv per analizzare i modelli provenienti dall'Inghilterra sulla presenza delle ceneri nell'aria. "Si parla di modelli matematici che indicano la possibile presenza di cenere sui cieli del nord Italia - ha infatti sottolineato Bertolaso - ma al momento dai rilevamenti che abbiamo fatto questa cenere non è stata individuata. Per questo vogliamo approfondire a livello scientifico, per capire se quei modelli sono esagerati e dunque si possa, a livello italiano stabilire delle procedure con Enac ed Enav per aprire dei corridoi specifici sul nord Italia che consentano di non paralizzare il nostro traffico aereo. Non vogliamo prendere per oro colato quello che ci viene detto a livello europeo".

Giornata nera Ma questa domenica è stata comunque un'altra giornata "nera" per i voli: oltre 700 quelli cancellati tra Malpensa e Linate, 500 a Fiumicino, 120 a Capodichino, per citare soltanto gli scali più grossi: del tutto chiusi gli aeroporti di Firenze e Pisa. Tutto sempre a causa della nube di ceneri sprigionata dal vulcano islandese. E una parte dei viaggiatori rimasti appiedati e costretti a bivaccare nelle sale d'attesa degli aeroporti - dove in tanti hanno trascorso un'altra notte su giacigli di fortuna oltre che su brandine messe a disposizione dalla Protezione civile - ha preso d'assalto le stazioni ferroviarie. File di due ore alle biglietterie di Termini, code fino a 50 metri alla stazione centrale di Milano, spesso inutili, visto che per le destinazioni internazioni i posti sono esauriti dal capoluogo lombardo sino a martedì e da Roma sino al 23. Lunghe code anche alla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella a Firenze, dove un'ottantina di persone ha trascorso la notte nelle sale d'attesa. Situazione analoga a Pisa dove sono stati presi d'assalto anche gli autonoleggi. E c'é pure chi, pur di tornare a casa, non ha esitato a spendere sino a 2000 euro per un viaggio in taxi. Negli scali milanesi sono stati dunque più di 700 i voli annullati, tutti quelli previsti per la giornata di oggi: 538 a Malpensa e 211 a Linate. Diverse centinaia di passeggeri hanno trascorso la notte nei due aeroporti, dove servizi e locali pubblici e banchi di informazione sono rimasti aperti 24 ore: una cinquantina hanno potuto utilizzare le brandine messe a disposizione dalla Protezione civile, mentre gli altri si sono arrangiati sui divanetti, sui bagagli e anche per terra. Lunghe code soprattutto per gli stranieri alla stazione centrale: in mattinata il lungo serpentone di viaggiatori che tentavano di trovare un biglietto ha raggiunto 50 metri di lunghezza. E stasera partità un treno speciale per Parigi.. A Roma sono stati 500 i voli cancellati: la gran parte (215 in partenza e 285 in arrivo) a Fiumicino, l'unico hub del centro sud Europa aperto ai voli assieme a Madrid. Centinaia di passeggeri hanno trascorso la notte in aeroporto e il copione sembra destinato a ripetersi con numeri ancora più alti: a Fiumicino si prevedono tra le 400 e le 600 persone, al punto che Protezione civile e Enac hanno raddoppiato (da 200 a 400) rispetto a ieri brandine e materassini gonfiabili. Pronto per loro anche un quintale di cioccolata che sarà distribuito dalle hostess di Aeroporti di Roma. Lunghe code a Termini, e c'é anche chi ha sborsato 2mila euro per farsi portare in taxi sino a Parigi. Lo stop del traffico aereo è previsto sino a domani alle 8 ma secondo l'Enac la situazione sullo spazio aereo del Nord Italia sta registrando "un netto miglioramento che a breve potrebbe portare anche ad una riapertura dei cieli al traffico aereo".

La situazione in Europa Il blocco del trasporto aereo in gran parte dell'Europa è arrivato al quarto giorno consecutivo e alcune compagnie (Klm, Lufthansa, Air France) hanno deciso di effettuare voli di prova senza passeggeri per verificare se le condizioni atmosferiche possono consentire la ripresa dei collegamenti. Nella mattinata tutti o quasi i Paesi dell'Europa centro-settentrionale hanno comunque annunciato il prolungamento della chiusura del loro spazio aereo fino alle 20 di questa sera se non direttamente fino a domani. Anche la Francia, a causa del movimento della nube di cenere vulcanica proveniente dal'Islanda, ha deciso oggi di chiudere molti aeroporti del Paese. anche se alcuni scali sono stati riaperti almeno fino al pomeriggio di domani nel sud del paese. Il provvedimento riguarda gli aeroporti di Bordeaux, Marsiglia e Nizza. Altri aeroporti del sud ovest (Tolosa Montpellier, Pau, Tarbes, Biarritz et Perpignan) che avrebbero dovuto chiudere oggi, resteranno invece aperti.
La Spagna riapre gli aeroporti
L'ente aereo spagnolo Aena ha annunciato questo pomeriggio la riapertura di tutti gli aeroporti del nord e dell'est del paese che erano stati chiusi fra ieri sera e questa mattina a causa dell'avvicinarsi della nube vulcanica. Al momento inoltre non ci sono più restrizioni di volo nello spazio aereo spagnolo. Negli aeroporti di tutto il paese fino alle 12.00 sono stati cancellati 2.194 voli. Sono stati riaperti al traffico dalle 15.30, ha indicato Aena, gli scali di Barcellona, Girona, Reus, Sabadell, Asturie, Santander, Bilbao, San Sebastian, Vitoria, Pampelona, Logronò, Saragozza, Palma e Menorca.
Germania: chiusi 14 aeroporti
Quattordici aeroporti tedeschi su 16 rimarranno chiusi fino alle 2 di domani (lunedì). Lo hanno reso noto le autorità. I responsabili del traffico aereo tedesco hanno precisato che dalle 20 alle 22 resteranno aperti solo i due scali di Berlino, Tegel e Shonefeld. Solo successivamente si deciderà se lasciarli aperti anche nella notte. Oggi pomeriggio le autorità tedesche avevano autorizzato sei aeroporti, tra cui Francoforte, a riaprire fino alle 20:00 con operatività "limitata".

Test in volo delle compagnie per riposizionare gli aeromobili in vista di una ripresa delle attività e per verificare le condizioni atmosferiche. L'olandese Klm ha fatto volare questa mattina un suo 737 dall'aeroporto Schipol di Amsterdam fino a quello di Dusseldorf, in Germania, dove, secondo un portavoce della compagnia, l'aeromobile è giunto senza danni con un equipaggio di 20 persone a bordo. Ieri pomeriggio era stata la tedesca Lufthansa ad aver testato le condizioni atmosferiche facendo trasferire alcuni dei suoi aeroplani da Monaco di Baviera a Francoforte. Gli aerei erano giunti a destinazione volando a bassa quota e senza danni.

Mentre comincia a farsi strada l'ipotesi che le compagnie aeree chiedano all'Ue di intervenire in loro aiuto dichiarando una sorta di stato di crisi, c'é chi ha deciso di tentare comunque la sorte: un jet executive proveniente dagli Stati Uniti è riuscito a raggiungere Kiruna, nel Nord della Svezia, passando attraverso un corridoio aereo aperto nel Nord della Norvegia.

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