Cronache

Gli italiani diranno addio alla bistecca Nel 2050 uno su due sarà vegetariano

Da un'indagine di AcNielsen emerge che tra 40 anni i vegetariani in Italia saranno trenta milioni. Alla base della scelta motivi etici, religiosi e soprattutto salutari. Incide anche la maggiore informazione attraverso internet

Gli italiani diranno addio alla bistecca 
Nel 2050 uno su due sarà vegetariano

Gorizia - Entro il 2050 saranno 30 milioni i vegetariani in Italia. Il dato emerge da un’indagine dell’AcNielsen rielaborata dall’Eurispes. Dunque nel Belpaese fra quarant'anni si dirà addio alle bistecche alla fiorentina o una bella tagliata di manzo. “Rispetto a vent’anni fa è cambiato il sistema di accesso alle informazioni: Internet ha creato uno sconquasso, abbattendo definitivamente le posizioni dietro cui si arroccavano luminari della dietologia”, spiega Stefano Momenté, presidente di Vegan Italia e coordinatore culturale della seconda edizione del Festival Vegetariano, in programma domani a Gorizia.

Perché essere vegetariani - I motivi che spingono alla rinuncia della carne sono di diversa natura. Etici, religiosi, filosofici, ma soprattutto salutistici: “Le diete vegetariane - aggiunge Momentè - sono salutari, nutrizionalmente complete e contribuiscono ad abbattere i rischi delle cosiddette patologie del benessere, come cardiopatie e colesterolemia”.

Quanta carne mangiamo - Gli italiani comunque non sono i più grandi consumatori di carni in Europa. Ogni italiano consuma mediamente 92 chilogrammi di carne all’anno. Peggio va nel Regno Unito, dove il consumo pro capite di prodotti di origine animale è di 125 chilogrammi. Una recente ricerca della Oxford University ha calcolato che diminuendo il consumo di carne e prodotti animali (latte e uova) a 25 e a 11 chili l’anno si eviterebbero rispettivamente 32.352 e 45.361 morti l’anno nel solo Regno Unito.

Rispetto dell'ambiente - Gli effetti di un massivo consumo di carne, infine, si ripercuotono anche sull'ambiente e di questo ne è convinto anche Momenté. “Ogni anno - spiega - vengono disboscati in Sudamerica migliaia di ettari di foresta pluviale.

Oltre alla deforestazione, gli allevamenti intensivi causano danni all’atmosfera, tanto che alcuni Paesi come Nuova Zelanda e Inghilterra hanno emanato specifiche leggi sulle emissioni prodotte dai bovini”.

Commenti