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Italiani popolo di impasticcati: nel 2009 spesi 25 miliardi di euro in medicine

Sono le cifre fornite dall Rapporto OsMed 2009, l'Osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali, realizzato dall'Istituto Superiore di Sanità e dall'Agenzia Italiana del Farmaco. Boom delle prescrizioni mediche, cresciute addirittura del 60 per cento rispetto al 2000

Italiani: un popolo di eroi, santi, navigatori e "impasticcati". Consumiamo almeno un farmaco al giorno, prendendo in considerazione tutti dai neonati agli ultracentenari.
Lo scorso anno infatti nel nostro paese sono state prescritte 926 dosi di farmaci al giorno ogni mille abitanti. In pratica una dose a testa per ciascun italiano, che durante l'anno si è portato a casa dalla farmacia 30 confezioni di medicine, per un totale di 1,8 miliardi di scatole vendute.
Sono le cifre fornite dall Rapporto OsMed 2009, l'Osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali, realizzato dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) e dall'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), dal quale è emerso un boom delle prescrizioni mediche, cresciute addirittura del 60 per cento rispetto al 2000.
Negli ultimi dieci anni la crescita è stata del 5 per cento all'anno. Ma qual è l'analisi che fanno l'Iss e l'Aifa? L'incremento nell'uso dei farmaci non sarebbe assolutamente legato all'invecchiamento della popolazione, e dunque al parallelo aumento ad esempio delle malattie croniche tipiche della terza età.
L'aumento degli anziani potrebbe determinare, secondo il coordinatore del rapporto Roberto Raschetti, Iss, «al massimo l'1 per cento di crescita annua. Il restante è da attribuire all'appropriatezza della prescrizione, su cui è necessario riflettere». Quello che si chiedono gli esperti dunque è se tutti questi farmaci sono davvero necessari. Ogni italiano ha speso 420 euro per comprare farmaci, 10 euro in più rispetto allo scorso anno, contribuendo così al totale del mercato farmaceutico nazionale che ha totalizzato 25 miliardi di euro, con la Calabria che ha registrato il valore più alto (275 euro procapite) e la provincia autonoma di Bolzano più virtuosa (149 euro).
I farmaci più utilizzati, pari ad una spesa di 5 miliardi di euro, sono quelli destinati al sistema cardiovascolare, seguono quelli dei sistema gastrointestinale (12,7 per cento), del sistema nervoso centrale (12,5) e gli antineoplastici (11,7). Altissima anche la prescrizione di antibiotici, per i quali l'Italia è al primo posto in Europa. Purtroppo anche in questo caso, non c'è giustificazione epidemiologica, solo un «fattore culturale», secondo Nicola Magrini, del Centro per la valutazione dell'efficacia dell'assistenza sanitaria Azienda Usl di Modena, per il quale «si associa un raffreddamento o una sospetta infezione all'assunzione di un antibiotico».
Secondo Pietro Folino Gallo, dell'Aifa «il 50 per cento della popolazione pediatrica ha ricevuto almeno un antibiotico», nel corso dell'anno. E spesso quando non era necessario.
«Un consumo più razionale potrebbe portare ad un risparmio di 300 milioni di euro», secondo l'esperto Folino Gallo, che sottolinea pure che «un uso eccessivo di antibiotici favorisce lo sviluppo di resistenze batteriche».
In testa alla top ten dei farmaci più prescritti c'è il ramipril (contro l'ipertensione), seguito dall'acido acetisalicilico (aspirina) usato come antiaggregante piastrinico. E tra tutti i farmaci prescritti, il 50 per cento è di quelli generici o equivalenti, che hanno ormai superato le diffidenze dei cittadini rispetto ai medicinali 'griffatì.


Secondo il rapporto, le donne vanno più spesso in farmacia rispetto agli uomini e acquistano farmaci per il sistema nervoso centrale, in particolare antidepressivi.

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