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Jimenez re di Dubai E l’Italia si coccola Molinari-Manassero

Che dire? L’edizione 2010 dell’Omega Dubai Desert Classic - ultima prova del trittico negli Emirati - è stata davvero coinvolgente e piena di colpi di scena. Sul percorso abituale dell’Emirates Golf Club, preparato in maniera impeccabile e reso più selettivo che negli anni passati, per velocità dei green e compattezza del rough la crema del golf del tour europeo anche ai più alti livelli ha avuto il suo bel daffare per portare a casa dei punteggi sotto il par, basti dire che al termine del torneo i leader - Lee Westwood e Miguel Angel Jimenez - non sono andati oltre il -11 complice anche il vento (ovviamente del deserto!) che ha caratterizzato la prima e l’ultima giornata.
Due giocatori - i succitati - che sono arrivati appaiati al termine delle 72 buche ma dopo una serie di colpi di scena che hanno visto protagonisti anche il thailandese Jaidee - giunto alla fine terzo -, il campione uscente Rory McIlroy che solo nelle ultime battute è uscito di scena, il tedesco Martin Kaymer, lo spagnolo Alvaro Quiros ed anche il nostro Edoardo Molinari. Tutti partiti per l’ultimo giro in un fazzoletto di colpi e che hanno avuto le loro chance di aggiudicarsi i 276mila euro della prima moneta. Con il vento a complicare le cose sembrava ipotizzabile che sia Jimenez che Jaidee - non eccelsi in quanto a lunghezza di gioco - fossero svantaggiati a favore dei giovani leoni «picchiatori». Jimenez per primo dava l’impressione di non poter reggere al ritmo, ma la classe e la grinta non fanno certo difetto al campione di Malaga che malgrado i suoi 46 anni ha avuto alcune stoccate da gran matador.
Lee Westwood, numero uno europeo e il più accreditato al successo finale, ha avuto qualche incertezza sulle ultime buche e solo grazie ad un birdie sull’ultimo green è riuscito a riagganciare lo spagnolo - già due volte secondo a Dubai - e costringerlo allo spareggio. Spareggio che giocato sulla lunga buca 18 par 5 era tutto a vantaggio di Westwood unico tra i due a poter raggiungere il green in due colpi. Jimenez ha arrancato nelle prime due buche di play-off salvandosi con il suo gran gioco corto ed approfittando anche di un putt impreciso da parte dell’inglese. Pareggiate le prime due buche si è andati alla 9 - lungo par 4 - ancora favorevole a Westwood ma ancora una volta il gioco corto (approccio e un patt) da parte di Jimenez ha fatto la differenza e stavolta definitivamente dopo che Westwood ha mancato un non lungo putt per il par e poter continuare lo spareggio.
Uno Jimenez raggiante, tornato alla vittoria dopo quasi due anni ma soprattutto che è rientrato nei primi 50 giocatori al mondo con la prospettiva di poter giocare tutti i Major e i World Championship. Alle spalle di Jimenez, Westwood e Jaidee un fantastico Edoardo Molinari (pari merito con Kaymer) che dopo aver dominato lo scorso anno il Challenge tour sta dimostrando di essere perfettamente a suo agio tra i big del tour maggiore. Per lui è questo il suo secondo quarto posto nella stagione 2010 ed ora è tra i primi dieci (nono) nella Race to Dubai, ovvero l’ordine di merito europeo. La sua prestazione a Dubai è stata degna di un campione del mondo (vinta in coppia con il fratello Francesco) ed ora anche lui è tornato tra i primi 50 del mondo.
Un Dubai Desert Classic che ha visto l’Italia protagonista non solo per mezzo di Edoardo ma anche del fratello Francesco che pur «zoppicando» nei primi tre giorni ha dato il meglio di sé nell’ultimo round chiuso in 67 colpi che l’ha fatto risalire al 27esimo posto.

Senza dimenticare poi il nostro giovanissimo fenomeno Matteo Manassero - 31esimo al termine - nelle prime 15 posizioni per i primi tre giri e che solo nel finale ha mollato quando già tutti noi sognavamo (con lui!) un «top ten» che era davvero alla sua portata. Ma cosa chiedere di più ad un sedicenne che in sei gare professionistiche giocate da dilettante ha mancato solamente una volta il taglio?

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