Economia

John e Charles, i «vecchietti» ideatori dei Pdf

Adalisa Mei

da Milano

Benvenuti a Silicon Valley, il paradiso della tecnologia a sud di San Francisco. Benvenuti nel mondo di John Warnock e Charles Geschke, i due fondatori di Adobe Systems Incorporated, cultori della scienza che hanno rivoluzionato il modo informatico. In queste righe non vogliamo parlare delle loro geniali invenzioni, ma raccontare la storia di una amicizia di due uomini con un grande cuore. Ricordiamo solo che la loro prima innovazione, la tecnologia PostScript ha permesso per la prima volta di stampare un file esattamente come viene visualizzato sullo schermo. Non furono da meno Adobe Illustrator e Photoshop con i quali l'industria della creazione di immagini non è stata più la stessa. E poi ancora Adobe Acrobat e il formato Adobe Portable Document Format (Pdf) che consente di distribuire documenti digitali esattamente come sono stati creati. Adobe, quotata al Nasdaq, ha fatturato nel 2005 circa 2 miliardi di dollari facendo anche una acquisizione importante come Macromedia (legata al formato Flash).
Ma come abbiamo già detto la storia dei fondatori di Adobe non è solo questa. Nella «valle del silicio» non sono ricordati solo per la loro genialità, ma per la loro semplicità e per la loro umanità. La coppia John e Charles rimarrà nella storia come una delle più affiatate della Silicon Valley. Due persone, raccontano, lontane dal mondo «artificiale» della valle. Non hanno assistenti personali e sono liberi dalle pretese e dall'arroganza che hanno colpito molti manager. Sono amici di un tipo schivo ma geniale come Steve Jobs, fondatore di Apple. Lo chiamano «il visionario». Grazie a Jobs hanno firmato il primo grande contratto. «Solo lui infatti previde il successo della tecnologia PostScript. Ci telefonò, visitò l'azienda e disse: bene, è perfetta per il mio Mac», hanno spiegato.
John è un brillante ingegnere, il classico intellettuale con barba e occhiali. Crede nella fortuna che gli ha fatto incontrare il suo partner in affari. Dopo una esperienza alla Ibm e aver tentato di diventare professore di matematica, John fu preso alla Xerox. L'uomo che lo assunse era il suo futuro socio, Charles Geschke. Era la fine degli anni 70 i due si trovarono a lavorare presso il Parc (Palo Alto Research Center), il famoso centro di ricerca Xerox, dove eseguivano ricerche su sistemi per grafica e stampa. Avevano già in comune parecchie cose: la barba, tre figli ed erano arbitri di calcio. Entrambi amavano l'informatica. Svilupparono il linguaggio Interpress, il precursore del linguaggio Adobe PostScript. Provarono per due anni a convincere Xerox a commercializzare il prodotto. Non furono ascoltati e si misero in proprio. Già «grandicelli» (come loro stesso dicono, uno con 42 e l'altro con 43 anni) fondarono quindi Adobe nel 1982. Il nome deriva da una insenatura nei pressi della casa di John a Los Altos (California). Adobe si può trovare su qualche guida dei vini, sulla mappa di Napa Valley dove sono prodotti la maggior parte dei migliori vini californiani. Molte idee ma pochi soldi. Presero in leasing mobili e computer. Amici e parenti furono chiamati a collaborare, anche il padre di Geschke, 80 anni. Mentre la signora Warnock, grafica, disegnò il logo. Agli inizi tutti dovevano fare tutto. A turno si lavava per terra. Poi arrivano i soldi ma anche qualche problema. Nel 1992, il 26 maggio Charles fu rapito dalla sede centrale dell'azienda. Fu tenuto prigioniero per 4 giorni e liberato dopo il pagamento di un riscatto di 650mila dollari.

«La prima cosa che fece - racconta John - fu di scusarsi con me per la preoccupazione che mi aveva dato».

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