Stile

Jonathan Scarpari, stilista scienziato che cambia (la) pelle

Lucia Serlenga

Si chiama Jonathan Scarpari, ha 33 anni, è nato e cresciuto in Brasile ma le sue radici sono saldamente italiane - la famiglia proviene da Vicenza vive e lavora a Milano. E soprattutto, con la collezione uomo presentata ieri sera, ha dimostrato come sia possibile amare tanto la ricerca da lasciarsi alle spalle la laurea in chimica, vincere una borsa di studio di una delle più prestigiose scuole italiane che è la Marangoni, trasferirsi a Milano per studiare e dedicarsi al suo progetto creativo. «Quando sono sceso dall'aereo che mi portava qui, ho avuto la sensazione di tornare a casa» racconta commosso pensando a quel gennaio del 2014 che ha cambiato la vita a un giovane fuori dal comune: formale nell'attitudine elegante del pensiero e quasi minimalista nella realizzazione di soluzioni estetiche nuove. A partire dall'impianto della presentazione allestita con tableaux vivant nello spazio minimalista della Cardi Gallery. «M'ispirano la passione per la scienza, per le materie speciali come il vetro, per l'arte» racconta il designer con cui condividiamo l'emozione della recente incredibile mostra Tresure from the wreck of the unbelievable di Damien Hirst a Venezia. «Io posseggo una collezione di suoi libri» dice Jonathan mentre parla della magia del vetro con cui realizza gioielli essenziali, infrangibili e trasparenti prodotti a Murano. Ma andando al cuore della collezione scopriamo che il designer attraverso i 45 pezzi di questa proposta uomo prodotta principalmente in Toscana con una perizia da altissimo made in Italy, ha tratti tanto esclusivi quanto personali sul fronte della creatività.

Colpiscono tutti i pezzi realizzati in pelle e in particolare un prezioso giubbotto con intrecci di quattro spessori diversi che creano una geometria tutta da esplorare, la camicia di pelle con una scritta in braille sulla schiena che dice: «What science cannot give us we can get elsewhere», quello che la scienza non ci può dare lo troviamo altrove - la scritta compare anche sulle calzature - un lungo cappotto di corposa lana nera con spalle pieghevoli che si affrancano attraverso l'uso di magneti. In ogni modello ci sono soluzioni originali: il fondo manica di una T-shirt di pelle color rosa pale - stregherà anche le donne - ha due lembi che si allungano e si avvolgono su se stessi come in una bella invenzione couture; la lunga tuta di pelle nera ha tagli strategici mentre sul giubbotto di pelle fa il suo ingresso una zip ricurva che ricorda la silhouette della spina dorsale e sui pantaloni appaiono persino ganci che allargano e stringono la circonferenza.

Sulla scena della nuova moda maschile è nata una stella, un po' misteriosa e molto, molto promettente.

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