Cultura e Spettacoli

Julienne Moore, "attrice per caso" ma con molto talento

Il Festival internazionale del film di Roma premia con il Marc'Aurelio l'attrice americana che presenta, fuori concorso, il suo ultimo film «I ragazzi stanno bene», storia di una famiglia molto particolare

Julienne Moore, "attrice per caso" ma con molto talento

Una splendida cinquantenne. Oggi più in forma che mai. Venerata dai pubblicitari e dalle grandi marche. Difficile dimenticare i suoi ritratti «nature», stesa tra le borse di un noto marchio francese. E, in molti casi, impossibile cancellare dalla mente le sue straordinarie interpretazioni. Stiamo parlando di Julie Ann Smith, in arte Julienne Moore, che il prossimo tre dicembre doppierà la boa del mezzo secolo.
L'attrice è arrivata al cinema quasi per caso (così dice la stessa interessata). Ma il Marc'Aurelio d'argento che ha sollevato questa sera durante una delle prime premiazioni della Festa internazionale del film di Roma è il frutto scontato di una carriera solida. L'attrice americana prende due piccioni con una fava. Il viaggio a Roma è servito per questa consacrazioni all'amatriciana e per presentare il film «The kids are all right» di Lisa Cholodenko (che uscirà in Italia a febbraio distribuito dalla Lucky Red). «Sono stata scoperta dal cinema quasi per caso». Lo racconta Julianne Moore, nome d'arte di Julie Ann Smith, attrice americana che stasera riceverà il Marc'Aurelio per l'Attore al Festival Internazionale del Film di Roma. «Ho iniziato a lavorare in teatro e in tv - dice ancora la protagonista di pellicole come «Vanja sulla 42ma Strada», «Il grande Lebowsky» e «Magnolia» - poi all'inizio degli anni Novanta ho recitato in alcuni film finché, nello stesso anno, ne sono usciti tre in contemporanea (era il '93 e i tre film erano: «Body of evidence», «America Oggi» e «Il fuggitivo», ndr) e da quel momento ha avuto il via la mia carriera cinematografica». Tra pochi giorni spegnerà 50 candeline, ma Julianne Moore non sente il peso dell'età che, per un'attrice, spesso significa inevitabile allentamento del lavoro. «Mi hanno sempre chiesto quando finirà la mia carriera. Si insiste su questa storia dell'età - dice la bellissima attrice - ma è un problema che non mi sono mai posta. Quello che mi interessa è poter fare un mestiere che mi piace e avere una famiglia fantastica. E io ho entrambi». Sul set del suo ultimo film, dove interpreta il ruolo di una lesbica che ha una famiglia con un'altra donna con cui vive da 18 anni, con la quale ha avuto due figli con l'inseminazione artificiale, ha potuto lavorare nel modo che predilige. «Non amo fare molte prove, ma imparare le battute e iniziare subito a recitare. Nel caso de "I ragazzi stanno bene" è andata proprio così, anche perché avevamo poco tempo a disposizione per le riprese».

Nelle passate edizioni del festival il Marc'Aurelio è stato consegnato a Sean Connery, Sophia Loren, Al Pacino e Meryl Streep.

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