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La Juve rischia di affondare ma il Parma la tiene a galla

da Parma

Al Parma non bastano la sua miglior prestazione stagionale, e due gol di vantaggio, per aver ragione di una Juventus sconclusionata e pasticciona che, se non altro, ha avuto il merito di non darsi per vinta ed ha trovato le risorse per rendere meno amaro il pomeriggio emiliano.
I crociati gialloblù hanno però molto da rimproverarsi: sia per essere caduti per la terza volta consecutiva nella “sindrome da ultimo quarto d'ora” (con Palermo, Siena e Juventus hanno visto sfumare nel finale altrettante possibili vittorie), sia per essersi fatti prendere dal nervosismo. E qui grande responsabilità ha sicuramente Domenico Morfeo. Messo in campo da Di Carlo subito dopo la rete di Legrottaglie per calmare gli animi e tirare le fila del gioco, alla prima palla toccata il fantasista abruzzese ha commesso un grave fallo di reazione su Chiellini, che ha contraccambiato con un bel pugno alla pancia. Risultato: fuori tutti e due e tensione che sale alle stelle.
Il che, in una giornata nella quale di tensione ce n'era già abbastanza (ma le cose, dentro e fuori dal Tardini, sono filate via abbastanza lisce anche perché la polizia ha avuto precise disposizioni di evitare qualsiasi tipo di confronto con i tifosi), è apparso decisamente fuori luogo. Per la cronaca, anche Coly è finito anzitempo negli spogliatoi: il suo fallo è apparso rientrare nella logica del gioco, ma l’intervento da dietro su Zanetti lanciato ha costretto Gava ad esibirgli il rosso.
Wrestling a parte, Parma-Juve è stata una partita anche piacevole e sicuramente a due facce. La prima, quella colorata esclusivamente di giallo e di blu, è durata 75' ed ha visto la squadra di Di Carlo prendere sin dal primo istante in mano la gara costringendo una Juve completamente sfasata a difendersi come meglio le riusciva. Pisanu e Reginaldo affondavano sulle fasce e Gasbarroni, giostrando alle spalle di Corradi, faceva il bello e il cattivo tempo in mezzo agli spaesatissimi difensori bianconeri.
Sull'altro fronte, Del Piero e Trezeguet non si sono mai visti ed il centrocampo ballava tremendamente sotto i colpi di Cigarini e Morrone. Dai e dai, inevitabilmente il Parma passa. Al 42' Reginaldo si infila fra Criscito e Zanetti, che lo aggancia da dietro: brasiliano a terra e palla sul dischetto. Dagli undici metri Gasbarroni, che ha fortissimamente voluto tirare, non sbaglia: palla nel sette e 1-0.
Nella ripresa Ranieri mette dentro Iaquinta, poi Tiago e Salihamidzic, ma per un'altra mezzora c’è solo il Parma. Tanto che al 12' arriva il raddoppio: numero di Gasbarroni in area, cross sul secondo palo per Pisanu che stoppa di petto, salta Grygera e infila di destro per il 2-0. La Juve non molla ed al Parma cominciano a venire le gambe molli. Per la fifa di ripetere i crolli del passato, più che per la stanchezza.
E i bianconeri, implacabili, ne approfittano. Al 31' Legrottaglie salta bene sulla punizione di Tiago e infila Bucci: distanze dimezzate e il Parma va nel panico. A quel punto Di Carlo chiede a Morfeo di mettere ordine e restituire serenità, ma il risultato è proprio l'opposto.

E nel concitato finale arrivano il gol del pareggio di Iaquinta, l'espulsione di Coly e infine anche il terzo gol juventino, che però Gava annulla per una misteriosa spinta dello stesso Iaquinta a Castellini.

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