Cronaca locale

L’arte di Ambrogio alla conquista dell’America

La capsella di San Nazaro conteneva reliquie degli apostoli e nel IV secolo fu usata dal vescovo per consacrare la basilica

nostro inviato a Fort Worth (Texas)
Un preziosissimo cimelio della chiesa di Ambrogio, uno dei più importanti reliquari paleocristiani, l’anno prossimo sfilerà sulla ribalta culturale degli Stati Uniti. Si tratta della capsella usata dallo stesso Ambrogio per custodire le reliquie di alcuni apostoli, inviate da Roma per consacrare nel IV secolo quella «basilica Apostolorum» (l’attuale San Nazaro, a Porta Romana) voluta proprio dallo stesso vescovo.
L’importante trasferta è legata allo scambio di capolavori fra il nostro Museo Diocesano e il «Kimbell Art Museum» di Fort Worth. Dall’istituzione texana arriverà a giorni una tela di Mantegna, «La Sacra Famiglia con Sant'Elisabetta e San Giovannino», di proprietà del «Kimbell», tempera che dal 4 aprile al 2 luglio sarà protagonista della quarta edizione di «Un capolavoro per Milano». Un’iniziativa congiunta fra Diocesano e Gruppo Banca Popolare di Milano per portare ogni anno all'ammirazione di milanesi e non un capolavoro italiano poco «accessibile». In cambio, nel 2007, il museo di corso di Porta Ticinese invierà a Fort Worth il reliquiario di San Nazaro.
L’accordo è stato annunciato dai due direttori, Timothy Potts e Paolo Biscottini, nel corso di un incontro avvenuto nella città texana, a cui ha preso parte anche il presidente della Fondazione Sant'Ambrogio - Museo Diocesano, monsignore Luigi Crivelli. «È l'oggetto più prezioso del nostro museo - ha spiegato -. Una scatola d'argento decorata con rilievi a sbalzo di altissima qualità. Un oggetto eccezionale, per il pregio artistico delle figurazioni bibliche e per il valore storico: legato com’è alle reliquie degli apostoli, al vescovo Ambrogio ed anche a Carlo Borromeo, che nel 1578 la ritrovò sotto l’altare maggiore della basilica. Per non dire dell’ottimo stato di conservazione, dopo 16 secoli, di questo straordinario pezzo di oreficeria». Quello negli Usa sarà il secondo viaggio del piccolo cubo d’argento, esposto a fine 2005 a Osaka per rappresentare il Diocesano.
Il prestito ricambia il gesto del Kimbell art museum che ha acconsentito a inviare a Milano (come anticipazione della grande mostra che in autunno si terrà a Mantova per il quinto anniversario della morte dell'artista, 13 settembre 1506) il capolavoro del Mantegna. La tela a inizio del Novecento faceva parte di una collezione privata di Marsiglia ma solo nel 1986 fu definitivamente attribuita al pittore padovano. L'anno successivo entrò al Kimbell.
«"La Sacra Famiglia con Sant'Elisabetta e San Giovannino" è uno dei più significativi esempi - ha detto Paolo Biscottini - della pittura di carattere devozionale, cui l'artista si dedicò negli anni della maturità, sperimentando nell'arte figurativa italiana la rappresentazione scenica a mezza figura con più personaggi. Per questo penso che l’opera possa essere stata realizzata attorno al 1495». «L'atmosfera di delicato intimismo che l' immagine ispira - conclude il direttore - la esprime nel sorriso appena accennato della Vergine, nel gesto colmo di tenerezza del Gesù Bambino che le stringe l'indice, negli occhi vigili di Sant'Elisabetta rivolti a San Giovannino.

Il tutto, in un mirabile gioco di sguardi che mette i personaggi in comunicazione tra loro».

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