Politica

L’Italia dei valori di Di Dietro? Ora è l’Italia degli schiaffoni

L’ultimo caso in Molise: un assessore mette ko un collega e gli fa saltare un dente. Ma i nervi sono tesi un po’ dappertutto, Montecitorio compreso

L’Italia dei valori di Di Dietro?  
Ora è l’Italia degli schiaffoni

L’Italia dei livori, e degli schiaffoni. Ma non si dica che nell’Idv non c’è confronto interno. Il confronto c’è eccome, e molto ravvicinato, praticamente un corpo a corpo. Non c’è divergenza di vedute che non possa essere chiarita con un bel cazzotto assestato nell’arcata superiore. Chiedetelo a Mario Fratipietro, assessore (anzi ex assessore) provinciale al Bilancio di Campobasso, Idv, tornato da qualche giorno alla sua attività lavorativa dopo aver lasciato la carica e un incisivo superiore nel suo ufficio alla Provincia del capoluogo molisano, feudo di Di Pietro.

Nel dibattito di venerdì scorso con Michelino Borgia, assessore e vicepresidente della Provincia, anche lui Idv (nato a Montenero di Bisaccia, fedelissimo di Tonino e del figlio Cristiano, che in Provincia fa ancora il consigliere), ha avuto la meglio quest’ultimo, che avrebbe dialetticamente convinto l’avversario con un destro che ha spiazzato l’assessore dissidente portandolo su posizioni di minoranza, ovvero a terra. In una nota l’ex assessore Idv si limita a parlare di un «alterco» con il vicepresidente della Provincia «in seguito a un provocatorio e intenzionale ingresso nella mia stanza, in dispregio delle più elementari regole di buona educazione che presuppongono un permesso all’accesso». Fosse stato solo il fatto di non bussare. Il più è successo dopo, come racconta il quotidiano PrimapaginaMolise.
Il nodo della questione è la candidatura (imposta dal presidente dell’Idv) a sindaco di Campobasso del giovane Massimo Romano, rampante avvocato 26enne, consigliere regionale Idv, designato da Tonino l’anno scorso a coordinatore dei giovani Idv, nato però non a Campobasso ma nella vicina Bojano.

Molto giovane, per giunta nemmeno della città dove corre per la poltrona di sindaco, un passato nell’Udc (Romano prima di passare alla corte di Di Pietro era stato il pupillo molisano di Tabacci), l’investitura ha creato subito forti malumori, in particolare a Fratipietro, primo dei non eletti in Regione (per lasciare il passo al capolista, il giovane Romano...), forte del 18% di preferenze nel suo collegio alle provinciali.

L’ex assessore ha scritto a Di Pietro per contestare le modalità dell’investitura («Egregio Presidente, senza avere nessuna pretesa di giudicare la Sua scelta \ non sono mai stato interpellato, neppure per interposta persona, e sarebbe bastato per farmi fess’ e cuntent, come si dice da noi»), lettera seguita da silenzio totale dei vertici e quindi dal comunicato di dimissioni da partito e carica (lettere dove Fratipietro parla degli esponenti del suo ex partito «tristemente abituati a ragionare in termini di opportunismo e poltrone») con conseguente rissa in Provincia. Ha perso un dente, il dottor Fratipietro, ma può stare tranquillo. Perché la nota meravigliosa, da film di Alberto Sordi, in questa faccenda di candidature e scazzottature è che Fratipietro, l’ex assessore sdentato, è odontoiatra. Per la capsula riparatrice dell’esperienza dipietrista, dovrà solo cercare nei cassetti del suo studio dentistico in via XXIV Maggio, a Campobasso. Un episodio degno dei Mostri di Dino Risi.
«Uhh, ma non è la prima volta. Siccome Di Pietro dice che il partito va bene nei sondaggi allora gli animi si scaldano, c’è chi aspetta una poltrona, nascono le invidie, e magari finisce a botte», così spiega la psicologia della truppa dipietrista un dirigente Idv. Infatti anche altrove nel partito le discussioni politiche finiscono a mani in faccia.

A Lucca cova da mesi una forte tensione tra i vertici provinciali e quelli regionali dell’Idv. La storia è la solita: manca la democrazia, le decisioni vengono prese dall’alto senza consultare nessuno. Fin qui si rimarrebbe nella politica, non nel wrestling. Ma anche qui non mancano episodi equivoci. Ci sono indagini in corso per una denuncia di aggressione subita dal presidente provinciale dell’Idv Bruno Nicola Rossi (tra l’altro, invalido civile) da parte di Fabio Evangelisti, deputato toscano Idv e unico eletto nella regione (ex pidiessino). I carabinieri di Lucca stanno interrogando i testimoni della rissa avvenuta nella sede regionale dell’Idv, a Firenze, in una riunione di tutti i segretari toscani.

E le donne? Non sono da meno. In un esecutivo nazionale qualche mese fa la deputata e tesoriera dell’Idv Silvana Mura attaccò duramente un altro deputato Idv, Franco Barbato, che contestava la gestione del partito in Campania: «Dacci quelle carte, str...!» gli urlò, cercando di strappargli di mano certi documenti. «Statti zitto!» si è beccato l’onorevole Scilipoti dal vicecapogruppo Idv Borghesi, solo perché segnalava un problema con il voto a impronte digitali. Del resto succede spesso che i voti difformi dalla linea vengano repressi a male parole. Niente schiaffi però.

Troppe telecamere a Montecitorio.

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