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L’ultima fatica di Molinari: entrare nella top 50

Come è ormai da qualche anno consuetudine, anche se contro ogni regola temporale, l’European Tour 2010 debutta già nell’anno in corso con i due tornei che si disputano in Sudafrica nel mese di dicembre. Quindi la «Race to Dubai» ha fatto il suo debutto in quel di Malalane sullo splendido percorso del Leopard Creek - firmato Gery Player - e confinante con il Kruger Park. Doppio spettacolo: quello golfistico e quello faunistico che le telecamere della televisione hanno offerto agli spettatori di tutto il mondo.
Star dell’Alfred Dunhill Championship, giustamente annunciata, quella di Ernie Els il «big easy» vincitore del torneo in tre occasioni ed a caccia del suo primo successo nel 2009. Purtroppo dopo essere stato protagonista per tre giorni, il biondo di Johannesburg ha mollato nel giro finale deludendo fans e soprattutto se stesso.
Successo pieno invece per il ventitreenne spagnolo Pablo Martin, salito alla ribalta nel 2007 quando - da dilettante - vinse l’Open del Portogallo per poi passare subito al professionismo ma con scarso rendimento sino a settimana scorsa. Una vittoria quella di Pablo preconizzata in un secondo giro in 63 colpi e poi annunciata anche se con un paio di colpi di fortuna nel terzo giro che gli hanno permesso di partire per le ultime 18 buche con due colpi di vantaggio (era arrivato ad averne cinque!) sui due idoli di casa, Els appunto e Charl Schwartzel. Un ultimo giro combattuto con un Els che usciva però di scena sulle seconde nove buche ma con il gallese Ebb che si portava come Schwartzel ad un solo colpo dallo spagnolo prima di naufragare nel lago della 18 per ben tre volte e terminare con un tragico 11 che lo cacciava ben indietro in classifica. Schwartzel ce l’ha messa tutta per cogliere il suo secondo successo nel Dunhill ma lo spagnolo di Malaga non ha avuto che un attimo di distrazione alla sette - finendo in acqua - per poi ritrovare tutto il suo «aplomb» ed una freddezza di gioco rara in un ventitreenne. Nel finale cedevano anche gli altri eventuali inseguitori di Martin: l’irlandese Maybin ed il francese Lorenzo Vera che si vedevano - sempre complice il lago della 18 - superare dal danese Anders Hansen, terzo alle spalle di Schwartzel e davanti agli inglesi Robert Rock, Dale Whitnell, il citato Maybin ed il sudafricano Richard Sterne, campione uscente.
Il nostro Edoardo Molinari dopo essere stato protagonista nelle prime due giornate al termine delle quali era al terzo posto, ha ceduto per sfortuna ed anche per stanchezza - fisica e mentale - dovuta all’intensità delle ultime settimane terminando solo al 15º posto che però gli ha fatto comunque guadagnare quattro posti nel ranking mondiale dove ora risulta 55º. Questa settimana è in programma l’Open del Sud Africa (da giovedì ore 12.

30 in diretta su Skysport) con un Edoardo che cercherà di entrare nei primi 50 del mondo ed essere così ammesso di diritto a giocare l’anno prossimo i quattro tornei del Grande Slam e di quattro World Championship. Forza Edo!

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