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L’ultimo annuncio Suonata la ritirata «Entro l’anno si va via dall’Irak»

Il piano anti crisi di Barack Obama approda al Senato, dove l’aspetta una strada tutta in salita con la minoranza repubblicana che minaccia l’ostruzionismo in assenza di radicali cambiamenti. Pur concordando sulla gravità della crisi in atto i repubblicani in Senato sono pronti a dare battaglia in linea con il messaggio chiaro e forte emerso nei giorni scorsi alla Camera, dove nessun membro dell’opposizione ha votato il pacchetto da 819 miliardi di dollari. «Ci vorranno ancora alcuni mesi prima che si arresti la caduta e qualcosa in più perché l’economia si riprenda» ha spiegato Obama ieri sera nel corso della sua prima intervista tv alla Nbc dopo l’insediamento. «Dobbiamo approvare il piano di stimolo all’economia, ci saranno ancora alcuni mesi duri prima di uscire dalla crisi». Ma Obama, durante il Superbowl, la finale del football americano, che ha visto in camicia alla Casa Bianca, come milioni di americani, ospitando un gruppo di deputati democratici e repubblicani, ha detto anche altro: «Molti dei soldati americani in IraK guarderanno il prossimo Superbowl da casa il prossimo anno». E ha aggiunto: «Parlando con i generali e alla luce dei risultati delle elezioni in IraK, che hanno visto un significativo calo delle violenze, siamo nelle condizioni di cominciare a consegnare sempre più responsabilità nelle mani degli iracheni». Al giornalista che gli chiedeva se fosse «consistente» il numero di soldati che faranno ritorno negli Usa nel prossimo anno, il capo della Casa Bianca ha risposto di sì.

La ritirata è già cominciata.

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