Varie

L'arte sposa l'hi-tech per spingere gli affari e conquistare i giovani

Da Christie's il primo ritratto dipinto dalla intelligenza artificiale. La chiave tecnologica

Francesco Pacini

Somiglia a un dipinto di un grande maestro della pittura rinascimentale o barocca su cui un restauratore ha lavorato troppo di spugna: lo scorso 24 ottobre a New York da Christie's il «Ritratto di Edmond de Belamy» ha fatto la storia. Concepito dal collettivo francese Obvious, il quadro è la prima opera d'arte concepita dall'intelligenza artificiale ad essere stato offerto in vendita da una importante casa d'aste.

Ci sono voluti 15mila dipinti su un arco di otto secoli per generare l'algoritmo matematico che a sua volta ha dato vita al ritratto. Non sono serviti pennelli e colori a olio, solo la formula che ha insegnato alla macchina come imitare una serie di immagini fornite da esseri umani, nel caso specifico le migliaia di ritratti maschili dal 14esimo al ventesimo secolo.

Per Christie's è un modo di testare formalmente il mercato sull'interesse in una forma d'arte relativamente nuova mentre anche il settore si muove alla velocità di Internet. Facendo di necessità, virtù. Perché la tecnologia si configura come uno strumento strategico non solo in termini di potenziamento ed efficienza del mercato, garantendo ad esempio l'accesso ad un pubblico giovane e dinamico o riducendo la necessità della partecipazione fisica alle aste, ma soprattutto in un'ottica di tutela, in quanto capace di garantire agli acquirenti la trasparenza delle metodologie di valutazione, una maggiore disponibilità di informazioni e, più in generale, una riduzione dei rischi che pregiudicano il corretto funzionamento del mercato.

Ma come sta andando il mercato dell'arte? Il 2017 è stato un anno molto profittevole per il settore, un numero elevato di beni è stato venduto a un costo superiore ai 2 milioni di dollari ben 752 opere a fronte delle 472 del 2016 -, secondo i dati riportati nel rapporto «Il mercato dell'arte e dei beni da collezione 2018» di Deloitte. Ma l'arte non è solo per Paperoni: Ubs ricorda che l'11% delle opere costa meno di 1.000 dollari e il 20% di queste è stato venduto lo scorso anno tra i mille e i cinquemila dollari. I migliori clienti sono gli statunitensi che aprono la classifica sia dei volumi d'acquisto sia quella relativa al valore delle vendite, seguiti dai cinesi e dagli inglesi.

Nella top ten dei Paesi con il maggior numero di vendite secondo Deloitte c'è anche l'Italia che compra il 2% del totale, sotto svizzeri, spagnoli, francesi e pari merito con giapponesi, australiani e asiatici.

Le aste da sole, secondo il rapporto Ubs, rappresentano il 47% del mercato dell'arte, con fatturati in crescita a livello internazionale al +4% rispetto al 2016. Le piazze principali sono New York che ha confermato il suo primato con un fatturato di 4,4 miliardi di dollari in crescita sul 2016 e che da sola ha rappresentato il 54% del fatturato globale dell'intero segmento della pittura; Londra ha contribuito al mercato per il 30% con 2,81 miliardi e l'Asia ha saputo inserirsi sulla scena con 824,9 milioni di dollari e una quota del fatturato del 2017 pari al 10,4 per cento.

Nonostante siano le aste il campo da gioco delle principali vendite di opere d'arte, importante è anche il commercio online, per cui le vendite su Internet sono arrivate a generare volumi pari a 5,4 milioni di dollari e a rappresentare l'8% dei ricavi, in aumento del 10% all'anno.

La rivoluzione delle vendite online sta contagiando anche i piccoli acquirenti, persone che scelgono l'arte e appendono quadri o mostrano sculture in casa tradendo altri beni rifugio, come oro o azioni. La marcia senza freni delle vendite sul web oggi rappresenta, il 2% sviluppato dalla sola piattaforma Instagram e il 6% sull'online in generale rispetto alla totalità degli altri canali di vendita. La rivoluzione delle vendite online sta anche cambiando il volto al settore sul lato dei prezzi: l'11% delle opere vendute costa meno di mille dollari.

Il 20% è stato battuto tra mille e 5mila mentre il grosso delle transazioni riguarda la fascia intermedia che va da 5mila a 50mila dollari a pezzo.

Ma gli acquirenti di fascia alta - anche se rappresentano solto il 26% del totale per volumi di vendite - muovono il 70% del totale se si guarda al valore delle opere acquistate.

Commenti