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L'assalto mediatico di Santoro Un altro processo breve al Cav

Annozero insiste sul caso Ruby per gettare altro fango su Berlusconi grazie alle carte e alle intercettazioni dell'inchiesta, coperte da segreto mapubblicate sui giornali. E Lele Mora s’infuria. Il conduttore: "Nessuno si scandalizza. Siete tutti scemi"

L'assalto mediatico di Santoro 
Un altro processo breve al Cav

L’ennesimo processo breve e immediato va in scena ad Annozero, ancora intercettazioni, dialoghi sceneggiati, discussioni interminabili su Ruby e il Cavaliere, verbali, sfottò, insulti. Nulla di nuovo sotto i riflettori di Michele Santoro, lui stesso ammette che «tutte le carte giudiziarie sono su internet» ma si lamenta ugualmente, assieme a Gad Lerner, che nessuno ne parla, nessuno ne sa nulla, nessuno si scandalizza a dovere. «Chi verrà dopo di noi dovrà studiare la tv che stiamo facendo - sentenzia - si farà la conta di chi vuole raccontare, e di chi vuole mascherare nascondere o anche distrarre».

Anzi, il tribuno di Rai2 si scandalizza perché «anche Sanremo si deve preoccupare di un programma come il nostro» e chiede, con tono strafottente, se veramente gli spettatori credono «che i giornalisti facciano tanta fatica a fare le domande scomode ai politici». La canzonatura è un crescendo: «Pensate ci sia un problema di libertà di espressione? Credete che qualcuno possa chiudere un programma come Annozero? Veramente non avete ancora capito che Travaglio e Vauro non hanno bisogno di un contratto per lavorare? Allora siete veramente scemi, lasciatevelo dire».

In mancanza di nuovi verbali, nuove accuse, nuove escort da intervistare, nuovi bunga bunga da sviscerare, la strategia di Annozero è quella della provocazione. Per lunghi minuti vengono mostrate le immagini degli scalciamenti tra il ministro La Russa e Corrado Formigli durante la manifestazione milanese di sabato di Giuliano Ferrara. E poi Formigli che aizza la gente al termine della mattinata. E ancora Formigli che, la stessa mattina, insegue il governatore lombardo Roberto Formigoni per fargli rinnegare l’appoggio al Family Day. E il medesimo Formigli che, da studio, telefona a Lele Mora e manda in onda il rosario di parolacce e insulti dell’agente che, evidentemente, non ha ancora imparato a cucirsi la bocca al cellulare. Un agguato al telefonino per fargli perdere le staffe.

L’onorevole Beatrice Lorenzin in studio cerca invano di spiegare che Mora avrà centinaia di telefonate di scocciatori, e uno scatto di rabbia può capitare. E soprattutto, correttezza imporrebbe di avvertire l’interlocutore che viene registrato e la registrazione sarà trasmessa in tv. Ma l’effetto-vergogna è garantito dalla trasformazione di Annozero nel Grande Fratello dove non c’è più libertà di chiacchiera telefonica. Le procure hanno fatto rapidamente scuola anche in televisione.

C’è un secondo cambio di strategia santoriana il quale ora sostiene che «per avere la notizia di reato non c’era bisogno delle intercettazioni. Le notizie di reato sono andate spontaneamente verso i magistrati». Si parla della ricostruzione della nottata di Ruby in questura a Milano e della sua presenza ad Arcore. Bisognerebbe spiegare allora perché da settimane il dibattito su Berlusconi ruota soltanto attorno alle intercettazioni, alle versioni contrastanti, ai particolari scabrosi, alle rivelazioni piccanti. Francesco Storace, ex governatore del Lazio, si schiera: «Se dovessero condannare Berlusconi per concussione, mi costituirei e inviterei a farlo anche altri governatori e sindaci, chi non ha telefonato a prefetti e questori per aiutare una persona? Una volta un ministro del centrosinistra mi telefonò perché sistemassi un ex tossicodipendente alla Regione Lazio. Un’altra volta stavo per licenziare il direttore di una Asl, ma un’altissima personalità della repubblica bloccò tutto.

Sono stato concusso o no? Come quel poliziotto intimidito nella sua funzione? O è un’altra vicenda Spatuzza?».

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