Politica

Latorre: "Grazie Italia, anche se oggi è un grazie a metà"

Il messaggio del fuciliere di Marina rientrato da pochi giorni in Italia dopo l'ischemia che lo ha colpito

Latorre a casa della sorella (a Taranto) con alcuni familiari
Latorre a casa della sorella (a Taranto) con alcuni familiari

"Grazie amici, grazie Italia anche se oggi è un grazie a metà!". Lo scrive sulla sua pagina Facebook Massimiliano Latorre, uno dei due fucilieri della Marina Militare trattenuti in India rientrato da pochi giorni in Italia dopo una ischemia che lo ha colpito il 31 agosto. "Cari amici - continua Latorre - scusate l’assenza dovuta alle mie condizioni fisiche ma ovviamente non voluta".

Il fuciliere poi ne approfitta per "ringraziare tutti gli amici virtuali per gli innumerevoli messaggi di conforto, supporto ed incoraggiamento ricevuti". Latorre ribadisce la fiducia nei confronti del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e quello degli Esteri, Federica Mogherini: "Sono felice e riconoscente di come la ministro Pinotti si sia letteralmente catapultata a Delhi per farmi sentire il suo affetto, che va ben oltre ogni carica politica ed istituzionale preoccupandosi di portare con se il dovuto supporto medico al fine di sincerarsi riguardo il mio stato di salute. Grazie ancora alle signore ministro che con la loro caparbietà tipicamente femminile stanno continuando ad adoperarsi quotidianamente alla risoluzione di questa assurda vicenda consentendo di conseguenza il rientro di Salvo, momento da me tanto atteso come uomo, come amico ma anche come capo team che sente costantemente la responsabilità dei suoi uomini".

Il marò poi aggiunge: "Ad una settimana da quando ho rimesso piede sul suol Patrio anche se mi sembra solo ieri, sono qui in casa circondato dall’affetto di amici parenti e figli, anche se mi rendo conto che molte sono le cose cambiate a cominciare proprio dalla mia salute, e nonostante le sedute giornaliere di fisioterapia sono consapevole che lunga e tortuosa sarà la strada che spero mi consentirà di ritornare un uomo simile a quello che ero fino al 31 agosto 2014".

Infine un grazie anche all’ammiraglio Binelli Mantelli, capo di stato maggiore della Difesa, ai medici e agli amici giornalisti che hanno prontamente recepito il mio appello affinché privacy e discrezione prevalessero sgombrando immediatamente il campo, ve ne sono sinceramente grato".

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