Fiera Milano

DairyTech, la nuova fiera del latte debutterà con Ipack-Ima 2015

Dedicata alle tecnologie di lavorazione e confezionamento per il comparto lattiero-caseario. Il 2 dicembre a Palazzo delle Stelline di Milano un convengo dedicato al siero di latte e alla sua trasformazione: se ne può ricavare biogas, rende inerti le fibre di amianto, può essereusato per bevand anti-invecchiamento. E può creare nuove attività industriali

DairyTech, la nuova fiera del latte debutterà con Ipack-Ima 2015

Si chiama DairyTech, fa parte del mondo Ipack-Ima, la mostra internazionale di riferimento per il packaging di Fiera Milano, ed è una fiera professionale dedicata alle tecnologie di lavorazione e confezionamento per il comparto lattiero-caseario. Debutterà nei padiglioni di Fiera Milano, pochi giorni dopo l’apertura di Expo Milano 2015, contemporaneamente a Ipack-Ima, dal 19 al 23 maggio 2015.

DairyTech si rivolge a un comparto che rappresenta il primo settore alimentare italiano. L’Italia produce infatti circa 11 milioni di tonnellate di latte all’anno, in gran parte destinato - con il latte importato - alla produzione di formaggi (un milione di tonnellate all’anno). Quest’ultima comporta a sua volta una rilevante quantità di siero di latte, derivato del processo industriale. Tutti sanno che il latte fa bene alla salute, ma forse pochi sanno che il siero di latte può far bene anche alla bolletta energetica, all’ambiente e a molto altro. Se ne può infatti ricavare biogas e produrre energia; o si può utilizzare per rendere inerti le fibre di amianto; produrre bevande contro l’invecchiamento e che aiutano il sistema sistema immunitario; migliorare le rese dei formaggi Dop.

I possibili utilizzi del siero di latte saranno discussi nel convegno Le nuove frontiere della trasformazione del siero del latte: da costo a valore aggiunto, in programma il 2 dicembre a Milano al Palazzo delle Stelline (corso Magenta 61). Il convegno, coordinato da Claudio Peri, professore emerito dell'Università degli Studi di Milano e patrocinato da Fedagri, è organizzato da Dairy Tech.

Le opportunità non mancano: italiano è il brevetto della Chemical Center di Castello d’Argile (Bologna), che permette di togliere la parte di cemento dalle lastre di Eternit e poi di distruggere le fibre di amianto con un trattamento termico a 180° C, utilizzando siero di latte. Un altro ambito di applicazione è quello energetico. "Il siero può essere fermentato con adeguati microrganismi per produrre molecole più semplici, quelle di metano ed etanolo - spiega Federico Baruzzi, ricercatore all’Istituto di Scienze delle Produzioni alimentari del Cnr di Bari - e le tecnologie necessarie sono ampiamente disponibili sul mercato".

Un caseificio può quindi generare l’energia termica e elettrica necessaria a produrre formaggi e a refrigerarli: ad esempio il Caseificio Moro di Motta di Livenza (Treviso) ricava circa il 75% del fabbisogno energetico dai suoi scarti industriali. Il siero alimenta anche un florido commercio mondiale: 6 miliardi di euro nel 2013, in crescita del 30% sul 2011. L’Italia produce 8 milioni di tonnellate all’anno di siero di latte: il 60% viene destinato all’alimentazione animale; il 40% all’uso umano (come ingrediente di latti per l'infanzia, cioccolato, confetteria, gelati, salse, salumeria, farmaci e cosmetici).

Ma questo derivato potrebbe alimentare, al di là degli usi tradizionali, nuove attività industriali e generare posti di lavoro.

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