Cronaca locale

Lavori infiniti e disagi: in Piazza Duomo giungla di transenne

Piastrelle divelte, panchine rotte e colonne pericolanti: il salotto della città è un percorso di guerra Il nucleo di pronto intervento mette i nastri ma prima che intervenga la manutenzione passano giorni

Piastrelle divelte, panchine in marmo usurate ed inagibili, gigantesche colonne rivestite da pannelli che rischiano di staccarsi: negli ultimi tempi piazza Duomo e dintorni offrono a cittadini e turisti uno scenario di abbandono e incuria. Tanto che corso Vittorio Emanuele e le vie limitrofe sono letteralmente invase da transenne e nastri isolanti posti dal Nuir, il nucleo di pronto intervento. Che però si limita ad accertare il danno e ad isolare la componente danneggiata: devono passare giorni e a volte settimane prima che la manutenzione, che spetterebbe a società esterne che hanno in appalto dal Comune questo servizio, venga effettuata e il danno riparato. «Noi interveniamo su segnalazione dei vigili e mettiamo in sicurezza l’area interessata - spiegano gli addetti del Nuir -. La manutenzione spetta ad altri».
Le piastrelle pericolanti rimangono così al loro posto, con i rischi che ne conseguono per i passanti: nei giorni scorsi, complice il clima mite e la temperatura estiva, sulla panchina di marmo in corso Vittorio Emanuele si vedevano gruppi di persone seduti a fare una pausa e a mangiare un gelato, nella totale indifferenza per le transenne e i nastri che circondavano la panca, facilmente rimossi e aggirati.
«Se qualcuno si fa male, sono fatti suoi - taglia corto un vigile del vicino comando di piazza Beccaria -, non può avanzare pretese nei confronti del Comune. Noi la nostra parte l’abbiamo fatta segnalando le parti danneggiate, così come il Nuir che mette in sicurezza le parti pericolanti: se le persone decidono di ignorarle, non possono rivalersi sul Comune se si feriscono».
Il punto però resta l’effettiva messa in sicurezza delle parti danneggiate: chiunque infatti può spostare o aggirare transenne e nastri. L’assessorato ai lavori pubblici però si difende: «La Pasqua ha fatto slittare alcuni interventi di manutenzione - spiegano -. In ogni caso, quella di corso Vittorio Emanuele è una pavimentazione di pregio, ed è costoso rimetterla a posto». Ovvero, i cittadini si mettano il cuore in pace: con piastrelle divelte e transennate bisogna conviverci.
E mentre i giorni passano, degli interventi di manutenzione non si vede neanche l’ombra: «È normale che passi molto tempo prima che i danni vengano aggiustati - continua il vigile -. E i tempi sono ancora passabili perché si tratta del centro: in periferia i danni restano anche per mesi».
Di tutt’altro avviso la Cgil di Milano, che ha sollevato più volte il problema: «Normale? Niente affatto - puntualizza Francesco Leopaldi -. Tutta la questione della manutenzione del suolo pubblico è un grosso problema, che dipende in larga parte dalla decisione del Comune di appaltare questo servizio fondamentale a ditte esterne. Queste hanno spesso un organico sottodimensionato, che non è in grado di intervenire efficacemente.

E lo stesso Nuir ha solo recentemente assunto alcuni lavoratori precari, garantendo finalmente un servizio 24 ore su 24 nell’arco di tutta la settimana».

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