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Laziali in festa per l'Inter: polemica La Sensi: "Io mi sarei vergognata"

Biancocelesti accusati per lo scarso impegno ma a destare clamore è il "tifo contro" dei tifosi della Lazio, felici per la vittoria dei nerazzurri. Moratti: "Il campionato non è chiuso"

Laziali in festa per l'Inter: polemica 
La Sensi: "Io mi sarei vergognata"

Roma - Al triplice fischio finale dell'Olimpico, con l'Inter che ha battuto la Lazio 2-0, è scoppiata subito la polemica sull'anomalo tifo della tifoseria biancoceleste, che anziché sostenere la propria squadra prima ha tifato e poi ha esultato per il successo nerazzurro. Tutto per una ragione superiore di tifo: non sia mai, per un laziale, che la Roma vinca lo scudetto. Sembrerebbe tutto normale, o quasi (il tristemente famoso 5 maggio 2002 avvenne la stessa cosa, ma quella volta l'Inter persa la partita, nonostante l'Olimpico fosse un catino nerazzurro). Simpatia e antipatia tra tifoserie, come per le contrade, ad esempio, del Palio di Siena, è cosa normalissima. Ma nel calcio le polemiche sono sempre in agguato. Ma qualcuno, in questo caso, si è spinto decisamente al di là del tifo, mettendo in discussione l'impegno dei giocatori della Lazio, che ancora devono conquistare matematicamente un risultato per loro fondamentale: la salvezza. Partendo da questo sospetto-insinuazione, le più importanti trasmissioni sportive della domenica sera si sono gettate a capo fitto cavalcando l'onda della polemica. Critiche serrate, commenti al vetriolo e difese, più o meno d'ufficio, non sono mancate. I più arrabbiati di tutti, ovviamenti, sono quelli della Roma. Che continuano a inseguire l'Inter (due punti è il distacco) a due gare dal termine. 

Striscioni laziali pro Inter "Scansamose" recitava uno striscione apparso alla metà del primo tempo sugli spalti. Come se dovesse indicare ai giocatori la strada da seguire: scansiamoci, lasciamo passare l'Inter. Dopo il gol di Samuel al 46' i supporter laziali hanno esultato come se avesse segnato la loro squadra e poi hanno esposto uno striscione con la scritta "oh noooo", come a voler sottolineare, volutamente, un finto dispiacere che, in realtà, nascondeva - ma neanche troppo - una certa soddisfazione.

La rabbia della Sensi "Dopo quanto abbiamo visto, definire il nostro il campionato più bello del mondo è quantomeno un paradosso. Io al posto dell’Inter mi sarei vergognata di vincere in quel modo". Sono le parole del presidente della Roma Rosella Sensi pronunciate subito dopo la fine della partita tra Lazio e Inter. La Sensi, riportano oggi alcuni quotidiani, subito dopo la fine del match dell’Olimpico, ha convocato un vertice dirigenziale giallorosso, durante il quale ha manifestato la sua indignazione. "Comunque sono certa di una cosa: la gioia dei tifosi della Roma non è inferiore a quella dei tifosi nerazzurri".

Brocchi e Lopez: noi condizionati dal clima  "Il clima surreale dello stadio che tifava contro di noi qualcosa ci ha creato". Non lasciano spazio ad equivoci le dichiarazioni post partita dell’allenatore in seconda della Lazio, Giovanni Lopez, al termine della sconfitta per due a zero contro l’Inter. Un pensiero condiviso anche da Cristian Brocchi che ha dovuto riconoscere come la situazione calcistica a Roma sia paradossale, pur sottolineando come il pareggio dell’Atalanta contro il Bologna abbia rilassato un po' la squadra.

Zamparini: no comment "Lazio-Inter? È una partita che non merita giudizio, perché quando una squadra gioca senza pubblico in casa perde il 90%". Sono le parole di Maurizio Zamparini, presidente del Palermo. "Mi auguravo che non si dovesse vedere nel nostro campionato, ma non voglio dare giudizi su questa tifoseria", conclude Zamparini a Radio Anch’io Lo Sport.

Moratti: campionato non è chiuso A due giornate dal termine "il campionato non è chiuso, nemmeno per sogno". Ne è convinto il presidente nerazzurro Massimo Moratti che guarda già alla finale di Coppa Italia contro la Roma di mercoledì e prevede "una battagliona". "È meglio aver vinto ieri ma in tutti i casi il campionato non è chiuso, nemmeno per sogno: ci aspettano ancora due partite difficili", ha sottolineato Moratti che chiede alla sua Inter di conquistare il primo titolo stagionale, la Coppa Italia. "Mercoledì sarà una battagliona,, una partita molto difficile e spero che la nostra squadra abbia tutta la voglia di fare bene", è l’auspicio del numero uno nerazzurro, convinto che la finale di Champions in programma tra 20 giorni non sarà una distrazione: "C’è ancora tempo, quindi credo che la squadra riuscirà a non pensarci".

Carlo Verdone: pagina miserabile "Ieri all’Olimpico è stata scritta una delle pagine più basse del calcio. Vedere dei tifosi che fischiano il proprio portiere perché fa delle belle parate è uno spettacolo davvero miserabile". A parlare così è un Carlo Verdone arrabbiato e deluso. "Tifare per la sconfitta della propria squadra è una cosa davvero squallida. Se fosse accaduto nella Roma io da tifoso mi sarei arrabbiato".

Deputato Lehner: retrocedere Lazio e Inter "Amici, romani, compatrioti, prestatemi orecchio: io vengo a seppellire l’Inter e la Lazio, Moratti e Lotito compresi. Dopo lo squallido spettacolo di ieri sera, se c’è un giudice sportivo a Berlino, Internazionale e SS Lazio saranno entrambe retrocesse in serie C, mentre lo scudetto 2009-2010 sarà legittimamente assegnato alla A.S. Roma, che, fra l’altro, è squadra italiana, dove giocano italiani, allenati da un italiano. Insieme ai 150 anni dell’Unità d’Italia, prepariamoci, di contro allo straniero, a festeggiare lo scudetto giallorosso". Lo afferma Giancarlo Lehner, deputato del Pdl.

Interrogazione parlamentare Intanto i senatori del Pd annunciano una interrogazione parlamentare: "Fino a poco tempo fa le ultime partite del campionato di italiano di seria A si svolgevano tassativamente - sottolineano i due parlamentari - in orari contemporanei, per evitare alle squadre vantaggi derivanti dal giocare sapendo l’esito di un incontro che avrebbe influito sull’andamento del torneo, sia in considerazione della corsa allo scudetto o alla possibilità di retrocedere in serie B. Attualmente invece, in considerazione degli interessi dei networks televisivi che intendono massimizzare gli ascolti distribuendo in diversi orari le partite, gli incontri delle ultime, decisive, giornate non seguono più quel criterio logico, a discapito della lealtà sportiva.

Chiediamo dunque al presidente del Consiglio, se questa situazione non alteri la regolarità del campionato italiano".

 

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