Roma

Lazio formato export: un fine settimana per rilanciare il turismo regionale

Sessanta aziende del Lazio, 19 tra organismi, enti, istituzioni e investitori internazionali provenienti da 15 Paesi, e gli interventi di esperti di calibro mondiale per sviluppare il know-how della cultura del territorio, valorizzare la capacità innovativa e progettuale e le opportunità di scambio e cooperazione internazionale. È quanto offre la I edizione di «Culture Business Matching in Rome», aperta ieri mattina dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico Claudio Mancini e dal direttore del Museo Nazionale alle Terme di Diocleziano, Rosanna Friggeri.
«Il progetto si inserisce nell’ambito delle politiche attive per l’attrazione degli investimenti ed è promosso dall’Assessorato allo Sviluppo Economico, Ricerca, Innovazione e Turismo della Regione Lazio in collaborazione con Sviluppo Lazio e Filas - si legge in una nota -. Oltre al convegno inaugurale “Cultura, territorio, comunita: radici locali per valori universali”, sono in programma altre due sessioni plenarie su “Industrie creative e capitale sociale: innovare per crescere” e “Un nuovo Medio Evo: linguaggi culturali emergenti”. Tra i relatori, esperti di fama mondiale quali Lotfi-El-Ghandouri, co-fondatore della Community creativa internazionale The Hub, Muna Haq, esperta dell’UNDP (United Nations Development Program) di New Delhi, Corrado Terzi, Professore di Design Industriale e Michele Trimarchi, Professore di Economia Culturale.
Le due giornate di lavoro sono anche teatro di incontri tra le organizzazioni estere e le aziende del Lazio ad alta specializzazione in settori d’avanguardia come l’archeologia virtuale, illuminazione artistica e lighting design, elettronica e multimedia, organizzazione di eventi, restauro, conservazione di opere d’arte e ricerca storico-culturale. I delegati internazionali provengono da Armenia, Bulgaria, Cina, Creta, Croazia, Egitto, India, Indonesia, Iran, Stati Uniti; ma saranno presenti anche rappresentanti di territori emergenti, come Slovenia e Macedonia, dove le istituzioni cercano contatti con potenziali fornitori che già abbiano sviluppato soluzioni innovative e adatte alle loro necessità.
«Con questa iniziativa - sottolinea l’assessore Claudio Mancini - avviamo per la prima volta un’operazione concentrata sulle opportunità di investimento in un campo estremamente complesso, qual è il settore dei beni culturali. Un tipo di operazione che in maniera innovativa abbiamo già portato avanti in altri settori produttivi, aprendo spazi di incontro e di scambio tra le nostre imprese e gli interlocutori internazionali, che in questo caso, proprio per la natura del settore culturale, offre opportunità di business con enti pubblici, come musei, ministeri e istituti esteri, ai quali le nostre aziende hanno la possibilità di presentare soluzioni innovative e alte professionalità per valorizzare e accrescere la fruibilità dell’offerta culturale.

L’attenzione della Regione Lazio per il settore dei beni culturali è testimoniata anche dall’esistenza del Distretto Tecnologico dei Beni e delle attività Culturali, istituito nel 2007 con un investimento pu
bblico di 61 milioni di euro nel periodo 2008-2010, 13 dei quali già assegnati con 5 bandi emessi nel corso del 2009».

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