Politica

La legge elettorale in aula già a settembre

Cena a Palazzo Grazioli: «La parola d’ordine è vittoria»

Francesco Kamel

da Roma

L’Aula di Montecitorio discuterà di legge elettorale a partire dal 26 settembre, una settimana dopo la riforma della Costituzione. Lo ha deciso ieri la conferenza dei capigruppo. L’assemblea di Montecitorio discuterà la bozza elaborata dal presidente della Commissione Affari costituzionali, Donato Bruno di Forza Italia. Il dibattito sulla riforma elettorale acquista dunque una scadenza temporale. La correzione del sistema s’intreccia con il processo di formazione della casa comune dei moderati nel centrodestra, che vivrà a partire da domani l’assemblea costituente.
Dopo Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini, ieri Silvio Berlusconi ha lanciato un messaggio di ottimismo alla coalizione. Parlando alla Consulta di Forza Italia, riunita a palazzo Grazioli per fare il punto della situazione sulle prossime scadenze politiche, il premier ha caricato i suoi, chiedendo di impegnarsi per recuperare i consensi perduti e tornare a vincere la sfida del 2006. E ha spiegato la sua ricetta, ribadendo che la campagna elettorale comincerà il 15 settembre: «Nei nostri discorsi ci deve essere la parola vittoria», ha detto citando gli ultimi sondaggi che danno la Casa delle libertà alla pari con il centrosinistra al «48% e qualcosa». Il premier ha assicurato che tutti i parlamentari azzurri saranno riconfermati nei rispettivi collegi.
«Abbiamo raggiunto l'Unione», avrebbe sottolineato Berlusconi invitando i presenti ad approfittarne per rilanciare Forza Italia soprattutto sul territorio, come motore della coalizione in vista della casa comune dei moderati. Un messaggio orgoglioso: il Cavaliere non vuol sentir parlare di un movimento destinato a dissolversi e a sacrificarsi per la nascita del soggetto unitario. Forza Italia dovrà essere la spina dorsale, il perno della casa comune.
Oggi il partito designerà i venti partecipanti alla Costituente, che sarà chiamata a elaborare il manifesto dei valori e lo statuto del nuovo partito. Alla Costituente hanno aderito anche An, Udc, Pri, Pli. Tra i cento partecipanti, anche venti personalità del mondo della cultura, dell’imprenditoria e della società civile.
Per Forza Italia, oltre al premier, ci saranno tutti i ministri, i capigruppo parlamentari, il presidente del Consiglio nazionale Alfredo Biondi e Roberto Formigoni, il quale spiega: «Ci sarò in qualità di presidente della Lombardia dal punto di vista politico, rappresento la storia che ho avuto e ho. Io credo in questa prospettiva di un partito unitario lanciato tempo fa da Berlusconi. Ci credo e ci crediamo tutti. Significa semplificare un sistema politico troppo aggrovigliato. Significa dare una prospettiva di grande speranza e grande sviluppo ai moderati. Pertanto, partecipiamo con grande determinazione per far riuscire questo progetto.

Questo soggetto unitario dovrà essere un partito che rilancia un sistema sociale fondato su equità, giustizia, libertà».
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