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Leonardo a Gattuso: «Dimmi perchè ce l'hai con me?»

Il tecnico dell'Inter emette un comunicato. «E la società cosa dice?». Moratti: «Cosa stonatissima, che non rappresenta il Milan ma solo la persona. Esaltazione di chi non vince per tanti anni»

Botta e risposta. Gattuso urla, Leonardo risponde, Moratti abbozza e cerca di mantenere rapporti civili. Dopo quel «Leo uomo di m...», urlato dal Ringhio all'olimpico, l'allenatore dell'Inter ha messo un comunicato che dice così: «Gattuso il giorno in cui ho preso la decisione di lasciare il Milan, si è rivolto a me dicendomi che almeno ero stato coerente nella mia scelta. Oggi, invece, su molti quotidiani ho letto che desidera ancora raccontare le sue verità. Mi piacerebbe, quindi, proprio sapere quali sono le cose che avrebbe ancora da dire visto che, nè telefonicamente nè di persona è stato mai possibile». «Inoltre - conclude Leonardo - mi farebbe piacere anche conoscere la posizione ufficiale della società Ac Milan in merito a quanto accaduto».
Pizzico di veleno che Moratti accompagna pur stemperando. «Quello che credo abbia gradito di meno sia stato Leonardo, Ci è rimasto molto male e rimanerci male, in questi casi, è normale». Massimo Moratti, a margine della cerimonia di apertura di Inter Campus in Italia, il primo e non casualmente a Milano, commenta i cori poco eleganti intonati da Gattuso. «Non do nessun giudizio perchè la cosa si commenta da sola. Una cosa che non rappresenta il Milan, ma la persona, anche se credo che il club qualcosa l'abbia già fatta per uscire da questo imbarazzo. Non c'è nessuna polemica, sono cose che capitano per eccesso di esaltazione, anche perchè era da tanto tempo che al Milan non capitava di celebrare una festa del genere e per questo c'è stato qualche eccesso».
Moratti si esprime poi su quella che potrà essere la finale di Coppa Italia, sottolineando che «non c'è un particolare desiderio di sfidare il Milan».

Poi il presidente nerazzurro che poi aggiunto: «Non so se in Italia manca la cultura del secondo posto, in realtà manca quella dei campioni del Mondo, che siamo noi».

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