Cultura e Spettacoli

Il Leonardo perduto: raggi gamma per guardare sotto gli affreschi di Vasari

Svolta per la soluzione di uno dei misteri più intricati della storia dell'arte. La National Geographic Society potrebbe stanziare quattro milioni di dollari per capire se a Palazzo Vecchio, dietro le pitture vasariane, si nasconde la Battaglia di Anghiari, realizzata nel 1503 dal maestro di Vinci

Dunque, c'è davvero un Leonardo nascosto a Firenze tra i muri di Palazzo Vecchio? É proprio la mitica «Battaglia di Anghiari», dipinta nel 1505 dal genio di Vinci, l'affresco coperto cinquant'anni dopo da Giorgio Vasari? Secoli di polemiche, di teorie, di dispute scientifiche e di indagini scientifiche. Ne parla persino Dan Brown nel suo Codice da Vinci. Ma ora il mistero si sta finalmente per dissolvere: se si troveranno quattro milioni di dollari, entro un anno si scoprirà la verità.
Finora l'unica cosa certa è quella che hanno visto i radar: sotto la parete est del Salone dei Cinquecento c'è un'intercapedine. E dietro? Non si può certo scavare, nè prendere a martellate la comunque pregevole «Battaglia di Scannagallo» di Vasari. Servirebbero sofisticate e carissime tecnologie basate sulla fisica nucleare. Sarà quindi un vertice a Washington, nella sede della National Geographic Society che finanzia il progetto, a mettere a punto la fase finale dell'operazione.
I ricercatori dovranno decidere quale macchinario sia più adatto (tra quattro o cinque ipotesi) per comprendere se in quella intercapedine ci sono rimasti pigmenti di colore dell'affresco leonardiano. Parteciperà all'incontro anche Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze discuterà i risultati emersi dalle indagini scientifiche compiute nello scorso mese di agosto dal professore Maurizio Seracini, direttore scientifico della ricerca, che da oltre trent'anni si è dedicato alla caccià alla famosa «Battaglia», l'Indiana Jones della pittura rinascimentale.
Al di là della parte destra della parete est del Salone dei Cinquecento, su cui Vasari nel 1557 dipinse l'affresco raffigurante «La battaglia di Scannagallo», il radar impiegato nelle scorse settimane da Saracini ha rilevato una discontinuità tra il muro a mattoni (che lo stesso architetto-artista aveva fatto costruire) e il più profondo e originale muro in pietra del palazzo. Ciò significa, ha spiegato Seracini, «che tra i due muri esiste uno spazio vuoto, un'intercapedine volutamente lasciata da Vasari per proteggere il muro più profondo» sul cui intonaco potrebbero ancora trovarsi tracce della «Battaglia di Anghiari», l'affresco realizzato da Leonardo nel 1503. L'intercapedine è stata «scoperta» con nuovo tipo di radar, che con una metodologia rivoluzionaria legge gli strati delle pareti che attraversa, centimetro per centimetro.
I dati raccolti in questa ultima indagine sono stati incrociati con quelli delle precedenti sessioni di analisi e ora gli studiosi italiani ed americani impegnati nella ricerca potranno capire meglio se sulla parete più interna, quella costituita da muro originale di Palazzo Vecchio, c'è ancora lo strato di intonaco su cui Leonardo dipinse l'affresco perduto.
Ma per risolvere il secolare enigma ora serve un ultimo sforzo anche finanziario, che si stima tra i 2 e i 4 milioni di dollari. E di questo si parlerà nel vertice di Washington. Per vedere cosa c'è dietro l'intercapedine, senza usare il martello, bisognerà utilizzare uno strumento che «spara» fasci neutronici sulle pareti affrescate. I raggi gamma di ritorno generati dalla fascia di neutroni, con i cristalli di rame che li mettono a fuoco, potranno rivelare la presenza dietro gli affreschi di Vasari di eventuali tracce di mercurio, stagno o piombo, ovvero tracce di minerali presenti nei colori usati da Leonardo.
Matteo Renzi ha detto al «New York Times», che a suo parere c'è la possibilità concreta di realizzare una serie di test sulla parete est già nel 2012: «Finalmente entriamo nella fase conclusiva della ricerca dell'affresco. Presto avremo nuovi risultati che potranno fornirci indicazioni utili per mettere fine a un mistero che appassiona da secoli gli studiosi di tutto il mondo».

Risultati che attende con impazienza anche il professore Carlo Pedretti, illustre storico dell'arte rinascimentale e massimo esperto di Leonardo, che dal 1975, sostiene che la perduta «Battaglia di Anghiari» sia dietro il Vasari.

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