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Leonardo, ultima chiamata per Dinho: «O adesso o mai più»

Alla vigilia dell'esordio in campionato contro il Siena il tecnico rossonero sprona il fuoriclasse brasiliano: «Da lui voglio il massimo».

«Si può fare. Se abbiamo tutti a disposizione, siamo molto competitivi. Non mi aspettavo una preparazione così faticosa, ma oggi mi sento molto più forte». Leonardo è pronto a scommettere sul suo Milan alla vigilia dell'esordio in campionato e dopo un'estate complicata, caratterizzata dalla carenza di risultati positiva. «Adesso ho molte più informazioni rispetto ad un mese fa, mi piace sempre di più questo ruolo. I giocatori rispondono con continuità», dice l'allenatore brasiliano che domani, nel match sul campo del Siena, debutterà in Serie A.
«Sapevamo che la preparazione non sarebbe stata una partenza lanciata, visti anche gli infortuni che abbiamo dovuto gestire nel recente passato -aggiunge il tecnico-. Ho a disposizione giocatori che hanno vinto tutto: la base del lavoro di questo gruppo deve essere l'orgoglio, la voglia di far bene e di vincere. Il resto lo costruiremo: bisogna avere un rendimento costante, ci vuole sempre la massima concentrazione». Dopo l'addio di Carlo Ancelotti, il ritiro di Paolo Maldini e la cessione di Kakà, il Milan deve voltare pagina: «Il passato deve servirci come base, ma oggi dobbiamo capire come vincere in una realtà diversa», dice Leonardo, che non esclude novità tattiche rispetto al passato. «C'è un modulo più probabile, visto che i giocatori sono abituati a giocare in un certo modo da molti anni. Io vorrei anche un'alternativa, ma ci vuole tempo per costruire», dice.
«Ora siamo tutti a zero punti e partiamo tutti alla pari. Quella di domani è una partita da affrontare con la concentrazione massima. Dobbiamo comportarci come nel Trofeo Berlusconi, giocare con la stessa attenzione», dice Leonardo. «Partire bene è fondamentale sempre, riuscire a dare subito un'impronta alla nostra prestazione sarebbe importante per noi stessi. Non penso però che sia determinante vincere o perdere ma io credo che la squadra sia in grado di cominciare bene -aggiunge mostrando fiducia-. Abbiamo reagito bene alle difficoltà e la dimostrazione è stata Milan-Juve a San Siro. Abbiamo bisogno di dare subito un segnale a noi stessi e agli altri di quello che siamo. Non possiamo dire oggi cosa siamo, saranno le partite a dirlo, nel cammino della stagione».
Proclami no, certezze sì: «Il Milan parte sempre con la voglia di vincere. Partita per partita capiremo quello che possiamo fare. Partiamo con la consapevolezza che siamo il Milan e che abbiamo dentro questa voglia». Il presidente Silvio Berlusconi punta su Ronaldinho. «Il mio rapporto con Berlusconi è molto buono. Il presidente è innamorato di Ronaldinho, sa di avere una perla e vuole vederla splendere al massimo. Io conosco Ronaldinho da sempre, conosco la sua storia, ho giocato per anni con suo fratello, sono brasiliano», dice il tecnico. «Il suo allenamento oggi è stato bellissimo da vedere. Deve fare quello che ha fatto oggi sempre. Farò di tutto per fare rendere lui e tutta la squadra al massimo. Io voglio avere da lui e da chi può il massimo. Sta crescendo, sta ritornando: o adesso o mai più», dice.

La stella deve splendere subito, già a Siena.

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