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«L'esperienza di 55 anni è impossibile da clonare»

Erica Canaia, ad di Fimic: «Il nostro filtro nel mirino della concorrenza, ma le imitazioni non funzionano»

Fabrizio de' Marinis

Una rivoluzione tutta italiana nella plastica, iniziata cinquantacinque anni fa. Un'invenzione, la prima, coperta da molti brevetti, al centro oggi del recupero di quella sostanza, che procurò, nel 1963, il Premio Nobel a Natta, suo inventore - al tempo chiamata Moplen - e al nostro Paese il prestigio internazionale, che ci vede ancora oggi protagonisti a livello mondiale.

La perseveranza e la storia di una famiglia, radicata al centro del nordest, nel difendere le sue invenzioni, grazie alla pluriennale esperienza nel campo meccanico, adattata con il tempo al settore plastico e cartaceo, che oggi con la Fimic - leader nel settore della produzione di cambiafiltri per materie plastiche - e con il suo presidente Antonio Canaia, è un nuovo grande simbolo del made in Italy nel mondo.

L'azienda, che festeggerà per l'occasione il suo anniversario di fondazione, sarà presente in forze al prossimo Plast 2018 di Milano, da oggi al primo giugno, fra le più importanti fiere al mondo per l'industria delle materie plastiche e della gomma, che si tiene ogni tre anni nella metropoli ambrosiana.

Carmignano di Brenta è un paese di gente industriosa dell'alto Padovano.

«Qui mio nonno, agli inizi degli anni Sessanta - racconta Erica Canaia, amministratrice delegata dell'azienda - iniziò ad occuparsi prevalentemente della costruzione di ghigliottine per il taglio di balle, blocchi e bobine di materie plastiche, carta e gomma. Oggi, con papà e mamma, proseguiamo il cammino di innovatori, iniziato 55 anni fa. I nostri valori guida sono da sempre la serietà e la qualità, oltre alla scelta di produrre in Italia tutti i componenti dei macchinari. Ma, soprattutto - aggiunge - per la capacità di mantenere uno standard elevato e di qualità sul prodotto finito». Innovazione, lungimiranza, perseveranza. È nel 1996, che Antonio Canaia realizza il primo filtro automatico autopulente, in grado di ottimizzare la raccolta di contaminanti nel recupero delle materie plastiche in tempi rapidi. Anni di test e messe a punto ne hanno consolidato la funzionalità con i diversi tipi di materiali. Un bagaglio di esperienze che è un valore aggiunto al prodotto finito. Un'idea esplosiva per la semplicità di ideazione e di funzionamento, che il ministero dell'Industria e Commercio dell'epoca volle blindare, nel 1998, autorizzandone subito il brevetto tuttora in corso di validità. «La nostra scalata a questo settore, è iniziata nei primi anni Novanta - continua Erica - parallelamente alla forte esigenza, sentita in tutta Europa e nel mondo, di migliorare e potenziare il riciclo dei materiali plastici, all'epoca ancora manuale. Il nostro modo di interpretare tali richieste è stato già da allora profondamente innovativo. L'ottenimento del brevetto ci ha permesso di proseguire nella nostra attività professionale con un grande valore aggiunto, rivoluzionando il settore. Le nostre innovazioni sono ancora il cuore pulsante dell'azienda e sono in tanti che tentano di copiarci, ma senza alcun esito. Ci provano e basta! Il riconoscimento ci viene dal mercato mondiale. Siamo presenti in tutta Europa, in Turchia, Messico, Russia e Stati Uniti, mentre stiamo espandendoci anche in Asia, Africa e Sud America».

L'inquinamento da plastica è oggi un grave problema per l'ambiente, i mari e gli oceani, tant'è che nel cuore del Pacifico, si è formato un nuovo continente stimato tre volte la superficie della Russia, quasi interamente composto da residui plastici.

«Oggi - continua - affrontare il problema del riciclaggio è diventata una questione morale e di civiltà. È un problema sentito nel mondo e io mi spendo in convegni, fiere, ed eventi di settore per promuovere questa nuova cultura. I nostri filtri contribuiscono a ridurre l'inquinamento prodotto dall'incenerimento o dall'abbandono di plastica nel mare e nell'ambiente Un brevetto che ha contribuito a facilitare e rendere più economico il riciclo del materiale plastico ed è per questo che rispondiamo con forza ad ogni tentativo di copiatura. Oggi - conclude Erica - ci stiamo difendendo con nuovi brevetti e con ulteriore innovazione.

A Milano, infatti, presentiamo il nostro nuovo filtro Era, voluto da me con l'aiuto di mio padre, un prodotto molto innovativo, in grado di filtrare contaminanti di carica elevata e quindi capace di rispondere alle nuove richieste dei mercati».

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