Economia

L'Europa in recessione Pil italiano in ribasso: "Dipende dallo spread"

La Commissione europea rivede al ribasso le stime di crescita dell'Ue. Male anche l'Italia: il pil calerà dell'1,3% nel corso del 2012. Potrebbe stabilizzarsi se lo spread resta a 370 punti

L'Europa in recessione Pil italiano in ribasso: "Dipende dallo spread"

Adesso è ufficiale: l'Europa è in recessione. Peggio dell'economia italiana ci sono solo quella greca e quella portoghese. La Commissione europea ha rivisto al ribasso le stime relative alla crescita del Belpaese: il prodotto interno lordo italiano calerà dell'1,3% nel corso del 2012. Stesso discorso per il pil del 2011 che è stato rivisto al ribasso. Adesso la Commissione stima che, lo scorso anno, il sistema Italia sia cresciuto dello 0,2%. Eppure l'economia potrebbe anche registrare una ripresa nella seconda metà del 2012 a condizione che il differenziale tra i Btp e i Bund tedeschi resti intorno ai 370 punti base.

In generale è tutta l'Eurozona a piangere. Adesso si parlan di una "mild recession". Secondo le stime pubblicate oggi dalla Commissione, il prodotto interno lordo del Vecchio Cintinente si ridurrà dello 0,3% nel 2012. A causa delle condizioni economiche critiche e del "perdurante basso livello di fiducia" la Commissione europea ha dovuto rivedere al ribasso le ultime stime sulla crescita pubblicate lo scorso novembre. Allora si prevedeva un aumento del pil dell’Eurozona dello 0,5% nel 2012. Adesso quella stima è stata rivista al ribasso di 0,8 punti percentuali. L’Esecutivo europeo prevede "una sostanziale stagnazione nei primi due trimestri del 2012 e una modesta ripresa nella seconda parte del 2012". Nell’Unione europea in complesso si registrerà invece "una sostanziale stagnazione nel corso del 2012 con crescita piatta allo 0%". Anche in questo caso, la Commissione ha rivisto le sue stima al ribasso di 0,6 punti percentuali.

Nel Vecchio Continente l’inflazione frenerà al 2,1% nel corso del 2012, ma resterà ben più elevata in Italia dove si stima che resti invariata al 2,9% nel 2011 e nel 2012. Nel 2011 l’inflazione media registrata in Eurolandia è stata del 2,7%. "Il rallentamento dell’inflazione è causato dall’indebolimento dell’attività economica", si legge nelle previsioni della Commissione europea. Con il 2,9% anche nel 2012, il Belpaese resta, invece, uno dei paesi dell’Eurozona con il più alto tasso di inflazione. I prezzi aumenteranno ad un ritmo più elevato che in Italia nel 2012 soltanto in Portogallo (3,3%), Estonia (3,1%) e Finlandia (3%).

In Grecia invece l’inflazione calerà di mezzo punto percentuale nel 2012.

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