Mondo

Libano, cade 737 di Ethiopian airlines "A bordo 91 persone, nessuno salvo"

Il velivolo è precipitato 45 minuti dopo il decollo da Beirut. Era diretto ad Addis Abeb. A bordo la moglie dell'ambasciatore francese in Libano

Libano, cade 737 di Ethiopian airlines 
"A bordo 91 persone, nessuno salvo"

Beirut - Tragedia aerea in Libano. Un Boeing 737 della Ethiopian Airlines si è inabissato con 90 persone a bordo nel Mediterraneo, al largo di Beirut. L’aereo, partito dall’aeroporto della capitale e diretto ad Addis Abeba, è sparito dal radar della torre di controllo cinque minuti dopo il decollo, intorno all’1.30 di notte. I passeggeri - nessun italiano - erano in gran parte libanesi (oltre una cinquantina) ed etiopi. Le autorità hanno immediatamente escluso l’attentato. "Per ora, è improbabile un atto di sabotaggio o terrorismo: l’inchiesta spiegherà la causa", ha detto il presidente libanese, Michel Suleiman.

Maltempo Anche alle autorità etiopi non era arrivata alcuna minaccia di attentato. È probabile che, a causare il dramma, sia stato il violento temporale che in quel momento cadeva sulla capitale e che ha reso difficili anche la ricerca di eventuali sopravissuti. L’aereo, un Boeing 737, era decollato dall’aeroporto Rafic Hariri alle 02:37 ora locale (quando in Italia era l’01:37) e volava verso sud-est. "La torre di controllo stava aiutando il pilota subito dopo il decollo, quando improvvisamente ha perso il controllo per qualche ignota ragione", ha spiegato il ministro dei trasporti, Ghazi Aridi. Le condizioni del tempo "erano indubbiamente molto brutte", ha aggiunto.

Lo schianto Testimoni lungo la costa - l’aereo è caduto a 3,5 chilometri dalla terraferma, di fronte al villaggio di Naàameh, 12 chilometri a sud dell’aeroporto- hanno raccontato di aver visto precipitare "una palla di fuoco".

Le ricerche Elicotteri e navi della marina e dell’esercito libanese, ma anche le truppe della Forza Interinale dell’Onu in Libano (Unifil), hanno subito cominciato a setacciare lo spazio d’acqua antistante la costa; nella zona sono arrivate anche aerei francesi, britannici e statunitensi. Ma man mano che passavano le ore è apparso sempre più improbabile di trovare qualcuno vivo, considerate le pessime condizioni del tempo e la bassa temperatura delle acque del Mediterraneo. A mezzogiorno erano già stati recuperati le salme di una trentina di passeggeri, tra cui anche quella di un bimbo e quella di una cittadina cubana, Maria Sanchez Pietton, moglie dell’ambasciatore francese a Beirut, Denis Pietton, anch’essa tra i passeggeri.

Aereo spezzato in 4 pezzi Il ministero della Difesa ha spiegato che l’aereo si è spezzato in quattro pezzi. Non si esclude che sia stato colpito da un fulmine. E adesso si cerca la scatola nera per capire l’accaduto. La aerolinea etiope è uno dei maggiori operatori di voli regolari, in Africa, e recentemente aveva allargato la sua rete in Asia.

Il premier, Said Hariri, ha fatto chiudere le scuole e cancellato la riunione in Parlamento, dichiarando una giornata di lutto nazionale.

Commenti