Controcultura

Come è liberale l'umorismo di Wodehouse

Wodehouse e i suoi personaggi non si prendono sul serio: giocano con tutto, con se stessi e con le pesanti tradizioni da cui provengono

Come è liberale l'umorismo di Wodehouse

Non c'era un viaggio di Stato, di quelli che durano ore e ore, in cui l'allora ministro degli Esteri, Antonio Martino, non tirasse fuori dalla sua borsa color cuoio un libro di P.G. Wodehouse. L'amore per lo scrittore umorista inglese vissuto a cavallo del secolo scorso è trasversale. Sarebbe scorretto tirarlo per la giacchetta e indicarlo in una casella ideologica. Così come fu assai imprudente accusarlo di collaborazionismo con il nazismo, per le sue partecipazioni radiofoniche in Germania durante la guerra. Si può dire che il nostro, nella sua vita quotidiana, fosse molto simile al suo simpatico, pasticcione e aristocratico eroe Bertie Wooster. Ma, evidentemente, a differenza di quest'ultimo non disponeva di un valletto Jeeves, che lo tenesse al riparo dalle più irreparabili gaffes: come quella di indossare un'improbabile, per l'epoca, giacca bianca dello smoking.

L'umorismo, sottile, inglese, fatto di understatement del valletto Jeeves che in un gioco di inversione di ruoli sembra prendere il posto del suo ricco e nobile padrone, ha molto a che vedere con una qualità propria degli intellettuali liberali. Wodehouse e i suoi personaggi non si prendono sul serio. Giocano con tutto, con se stessi e con le pesanti tradizioni da cui provengono. Ad un certo punto della sua vita Wodehouse, seccato dalle critiche sul suo collaborazionismo che arrivavano dalla sua patria, decise di prendere la cittadinanza in America, dove in fondo ha vissuto gran parte dei suoi successi professionali. Nonostante ciò la corona inglese voleva concedergli un riconoscimento (che poi ebbe in punto di morte), ma fu ostacolato proprio dall'ambasciatore inglese a Washington, che del nostro disse: i suoi personaggi rappresentano proprio quell'Inghilterra che vogliamo far dimenticare e superare. Oggi avrebbe favolosamente raccontato il politicamente corretto ostile alla Brexit, avrebbe sbertucciato Trump senza dimenticare la sua collega di affair, Hillary Clinton. Wodehouse non è propriamente e ovviamente uno scrittore liberale, ma la sua carica dissacratoria è ciò in cui persone come Martino certamente si ritrovano. È una grande lettura. Purtroppo da fare in lingua originale, difficile rendere in italiano il gergo snob e aristocratico di inizio '900, sul quale si regge proprio l'inversione di ruoli tra valletto e padrone. Per iniziare, e andare per ordine recuperate Carry on, Jeeves (in italiano tradotto con Avanti, Jeeves).

E poi non vi fermerete più.

Commenti