S i può dire che il liberalismo sia quellideologia che, avendo come radice la libertà stessa, si presta meno di qualsiasi altra ad essere codificata in ununica formulazione? Considerazione, questa, pressoché banale, che però non sembra essere condivisa dal curatore e da alcuni collaboratori dellultimo numero della rivista Paradoxa, che porta come titolo Liberali davvero! Secondo costoro, in modo particolare, Gianfranco Pasquino, Salvatore Veca e Francesca Rigotti, una parte dellesiguo mondo del liberalismo italiano sarebbe popolata da «sedicenti liberali» che avrebbero fornito in questi ultimi anni - sullonda del berlusconismo - uninterpretazione molto distorta dellidea liberale. Le colpe dei «sedicenti liberali» - ricorrono alla rinfusa i nomi di Piero Ostellino, Angelo Panebianco, Dino Cofrancesco, Giuliano Ferrara, Giuseppe Bedeschi, Marcello Pera e altri - sono quelle di aver avallato la credenza secondo cui il liberalismo va inteso come una concezione estremista della libertà tendente a relegare in un angolo lo Stato, tanto da sconfinare non solo nel liberismo, ma addirittura nellanarchismo (troppa grazia!). A tale inclinazione permissivista, che in sostanza decreterebbe la libertà come assenza di regole, farebbero da contrappeso taluni provvedimenti legislativi di grave limitazione della libertà individuale, ad esempio nel campo bioetico.
Ai «sedicenti liberali», il curatore e gli autori di Paradoxa contrappongono quello che ritengono il vero liberalismo, riconducibile al costituzionalismo, concepito come limitazione, separazione e bilanciamento dei poteri. Allinterno di questa prospettiva, volta a collocare la libertà in un quadro normativo molto preciso (si può dire angusto?), viene assegnato al potere politico un ruolo primario, che non sembra però contemplare quei princìpi formulati dal padre del liberalismo, John Locke, per il quale, prima di tutto, vanno affermati i diritti individuali; diritti, a cominciare da quello di proprietà e di libero scambio, che lo Stato ha il dovere di difendere, non essendo, di per sé, produttore di diritto. Linterpretazione del liberalismo come costituzionalismo è sacrosanta.
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