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Libia, ora la Russia tenta una mediazione

La Russia invierà un suo inviato speciale a Bengasi e a Tripoli per individuare e sperimentare i passi necessari affinché vengano rispettati i principi fissati al G8 con la dichiarazione di Deauville ("Gheddafi lasci il potere e vada via"). Lo ha annunciato il presidente della Federazione Russa, Dmitrij Medvedev, al vertice trilaterale Italia-Russia-Usa

Libia, ora la Russia tenta una mediazione

Roma - Mentre proseguono i bombardamenti per fiaccare la resistenza delle forze di Gheddafi, vanno avanti gli sforzi diplomatici per cercare di trovare una soluzione alla crisi. Oggi, in occasione della presenza dei capi di Stato e di governo in Italia, per i festeggiamenti del 2 Giugno, si è svolto a Roma un vertice trilaterale tra Italia, Russia e Stati Uniti. La Russia, come ha anticipato il presidente russo Dmitry Medvedev, ha fatto sapere che tenterà una mediazione in Libia e un inviato speciale del Cremlino partirà al più presto alla volta di Bengasi e Tripoli. La missione russa, secondo quanto si apprende, avrà l’obiettivo di mettere a punto "i patti necessari affinché venga rispettata la dichiarazione del G8 di Deauville", che, tra l’altro, prevede l’abbandono del potere da parte del Colonnello libico. Nel corso della lunga colazione di lavoro si è ribadito l’impegno ad andare avanti, in Libia, secondo il programma fin qui delineato e Medvedev ha sottolineato la disponibilità russa alla mediazione, nell’ambito dei principi fissati la scorsa settimana al summit francese.

Lodata la mediazione dell'Italia "Una finezza tutta italiana". Ha usato questa espressione il presidente russo per lodare gli sforzi diplomatici del nostro paese nell’affrontare argomenti delicati come la situazione in Medio Oriente, il conflitto in Libia, la Primavera araba che sono stati al centro dell’agenda del vertice trilaterale.

Gli Usa: Gheddafi sempre più isolato Il capo di stato maggiore della Difesa degli Stati Uniti, ammiraglio Mike Mullen, pensa che il regime libico sia alla fine. "Dal mio punto di vista ci sono certamente negli ultimi giorni dei segni che Gheddafi sta diventando sempre più isolato", ha detto Mullen in un incontro con la stampa. In particolare Mullen ha fatto riferimento alla defezione del ministro del Petrolio Shukri Ghanem, una figura chiave del regime, che è fuggito in Italia. L’ammiraglio ha anche detto di aver ricevuto un rapporto secondo il quale anche un gruppo di "giovani generali" ha rotto con il capo del regime di Tripoli.

Ribelli: liberate 5 città del Nord ovest I ribelli libici hanno annunciato di aver sconfitto le forze del colonnello Gheddafi in diverse città del nordovest del Paese e di aver così allontanato da queste zone le truppe fedeli al leader libico. I ribelli, attraverso i loro siti web, sostengono di aver "liberato" le città di al-Zintan, al-Rajaban, Gado, Rahibat e al-Hawamid, in un’area che si trova tra i 150 e i 250 chilometri a sud di Tripoli. I ribelli, riferisce l’agenzia di stampa Dpa, sostengono anche di aver sequestrato armi ed equipaggiamenti militari alle forze di Gheddafi, costringendole a ripiegare verso nord.

La notizia arriva dopo che il Cnt di Bengasi ha fatto sapere di ritenere che i combattimenti potrebbero concludersi nell’arco di "giorni".

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