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Gusci di cozze e ostriche per difendersi dagli uragani

Cozze e ostriche per contrastare uragani e mareggiate: un'idea alternativa che potrebbe lanciare un nuovo trend positivo tutto da emulare

Gusci di cozze e ostriche per difendersi dagli uragani

La città americana di Hempstead nella zona di Long Island ha deciso di rispondere attivamente e naturalmente alla ferocia delle mareggiate e degli uragani, che da anni stanno fustigano le coste della zona. L'intera comunità è scesa in campo fornendo alcuni elementi di scarto molto cari al territorio, ovvero gusci di vongole, cozze e di ostriche, da sempre parte attiva dell'economia locale.

Il drenaggio costante dei fondali e i progetti di sviluppo e cementificazione hanno modificato il profilo delle coste, impoverendone l'habitat e riducendo le protezioni naturali. Questo ha permesso alla natura di agire con maggiore violenza, attraverso la potenza dei periodici uragani e delle mareggiate.

Per questo l'intera comunità ha passato gli ultimi anni a recuperare dalla spazzatura i gusci di cozze, vongole e ostriche, così da trasformarli in una nuova e alternativa barriera corallina. Questi, raccolti in sacchi retati di vario formato, sono stati calati da poco nelle acque di Lido Beach. L'obiettivo è quello di posizionare tra gli scarti una serie di mitili vivi che, in assenza di rocce, potranno aggrapparsi ai gusci ripopolando lentamente la baia e formando una nuova barriera di difesa.

Un progetto davvero interessante, come ha spiegato Laura Gillen Supervisor della città, che ha visto la collaborazione di molti cittadini, ristoratori, pescatori, ma anche di turisti e clienti che con il consumo di piatti a tema hanno contribuito alla selezione dei gusci. Il Department of Conservation and Waterways si occuperà di posizionare le ostriche vive monitorandone il percorso, nella speranza che possano accumulare velocemente sedimenti per sabilizzarsi e proliferare.

In questo modo l'habitat della baia migliorerà grazie anche all'azione di depurazione delle ostriche, necessarie per filtrare l'azoto presente dato dai reflussi marini, oltre a ripoplare la zona.

I sacchi immersi in acqua raggiungerà una lunghezza di mezzo miglio, e grazie allo stanziamento economico disposto dal New York Department of Environmental Conservation awarded, pari a 400mila dollari, l'operazione verrà estesa anche alla costa sud.

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