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I single fanno più sesso e sono più felici

Secondo alcuni studi recenti il sesso è più frequente per i single rispetto alle coppie sposate: chi è single risulta essere anche più felice e realizzato e inoltre, demograficamente più diffusi

I single fanno più sesso e sono più felici

Essere single è una condizione sempre più presente di anno in anno, ma ciò non vuol dire non essere felici o non fare sesso quanto e anche più di chi è sposato. Anzi, secondo alcuni studi recenti, i single fanno più sesso e sono sempre più felici e realizzati.

Questa nuova tendenza è stata riscontrata anche da Giuseppe Gambardella, l'ideatore di SpeedDate, il portale che fornisce ai single un servizio di incontri per fare amicizia e trovare, chissà, anche l'anima gemella. Gambardella ha dichiarato: "Non vi è mai stato un periodo storico migliore per essere single."

I sondaggi si basano su campioni importanti, come quello che ha coinvolto 26.620 adulti secondo una ricerca degli psicologi Jean M. Twenge, Ryne Sherman e Brooke Wells, considerando gli anni dal 1989 al 2014. Inoltre, recenti studi ribaltano anche la concezione sulla minore autorealizzazione dei single; sembra, infatti, che questi ultimi siano anche più realizzati. Proprio in merito a quest'ultimo aspetto il sito SpeedDate fa riferimento a una ricerca denominata Transitions in Romantic Ralationships and Development of Self-Esteem che è stata condotta in Germania dai ricercatori Eva C. Luciano e Ulrich Orth dell'Università di Berna su un campione di 9.069 adulti. Questo studio, pubblicato a febbraio 2017, evidenzia come una relazione migliori l'autostima se essa stessa sia stabile e duri per oltre un anno.

Inoltre, si è scoperto che anche sotto l'aspetto demografico i single si fanno sentire maggiormente. La tendenza è generale, riguarda tutto il mondo, ma anche se si guarda alla sola Italia, si può riscontrare una percentuale alta di single: circa 9 milioni di persone. Analisti di SpeedDate, soffermandosi su questo dato, affermano: "Di questi 2,6 milioni hanno tra 15 e 45 anni, 2,2 milioni hanno tra 45 e 64 anni e 4,2 milioni sono persone di età pari o superiore ai 65 anni." Infine, lo studio Global Increases in Individualism, pubblicato a luglio 2017 e messo a punto dai ricercatori Henri C. Santos, Michael E. W.

Varnum e Igor Grossmann dell'Università di Waterloo, è stato basato su un periodo di tempo compreso tra il 1960 e il 2011 e ha messo l'accento sul crescente individualismo interessando l'83% dei Paesi nel mondo.

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