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Progetto Michele Magone, un aiuto contro la dispersione adolescenziale

Con il progetto "Michele Magone" gli adolescenti con bisogni educativi speciali ritrovano la voglia e lo stimolo di conoscere e scoprire se stessi e il mondo

Progetto Michele Magone, un aiuto contro la dispersione adolescenziale

Con il progetto “Michele Magone”, il Centro Salesiano San Domenico Savio e l’I.C. Don Gnocchi di Arese, combattono la dispersione degli adolescenti in ambito di situazioni di gravi disagio.

Il progetto "Michele Magone"

A chi si ispira il progetto? Figura fortemente legata al concetto di “personalizzazione”, Michele Magone fu il capo di una banda di giovani criminali prima di incontrare la figura chiave che ne ha cambiato l’esistenza: Don Bosco. Fu proprio il presbitero e pedagogo a trasformare la sua forza e la sua rabbia in spinte positive, valorizzandone le caratteristiche e aiutandolo a investirle in fini ben più nobili, fino a renderlo il leader dell’oratorio.

Così il Progetto Michele Magone, dedicato ai ragazzi tra gli 11 e i 15 anni con Bisogni Educativi Speciali (Bes) e svolto all’interno del Centro Salesiano San Domenico Savio di Arese, accoglie coloro che a causa di diversi fattori come insuccesso scolastico, disagio sociale o personale si sono ritrovati ai margini della scuola, accompagnandoli in un percorso mirato fino al conseguimento della licenza. Le domande di iscrizione ai piani didattici personalizzati, previsti dalle leggi in materia, possono essere presentate da genitori, tutori legali e servizi sociali e attraverso lo sportello all’interno del progetto “Scuola in Ospedale” dell’I.C. Don Gnocchi.

Obiettivi didattici del progetto

Con il raggiungimento degli obiettivi didattici ed educativi del progetto “Michele Magone”, i quali comprendono inoltre la formazione del cittadino, l’acquisizione di motivazione nell’apprendere e lo sviluppo di abilità di creare rapporti positivi con pari, adulti e istituzioni, attraverso l’utilizzo di una metodologia mirata all’accoglienza all’interno della comunità, i ragazzi possono sviluppare le capacità di affrontare in autonomia e responsabilità tutte quelle situazioni tipiche della propria età, esprimendo le proprie potenzialità e agendo secondo i propri limiti. I partecipanti sono dunque in grado di esprimere le proprie opinioni e sensibilità, sempre nel rispetto del prossimo.

Guidata e seguita da un nutrito e articolato staff di educatori, docenti, esperti e tirocinanti, la didattica del progetto “Michele Magone” si basa sui dettami della pedagogia attiva, espressa tramite l’esperienza laboratoriale coniugata al “fare per apprendere”, il tutto finalizzato al concetto imprescindibile di inclusione scolastica. A contare nelle prove e verifiche sono poi i progressi rispetto alle situazioni di partenza, e non i singoli esiti.

Gli insegnamenti subiscono un’importante mutazione, sempre nell’ottica del fare, in un contesto di interdisciplinarietà dove le materie di studio si fondono e lo studente si appropria della conoscenza in uno stimolane contesto di utilizzo.

I laboratori, tra cui anche quelli sportivi, favoriscono la condivisione delle esperienze tra i ragazzi, consentendo loro di mettersi alla prova e ritrovare fiducia e consapevolezza delle proprie abilità e capacità instaurando rapporti significativi tra i coetanei, sotto la guida di figure adulte di riferimento.

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