Economia

Gli stranieri che si comprano Milano

Non solo qatarioti: all'ombra della Madonnina si affollano investitori cinesi, americani e inglesi. Imbottiti di milioni

Gli stranieri che si comprano Milano

Cento milioni di euro per attrarre a Milano sempre più investitori cinesi: è questa la missione che si prefeigge Xiao Dong Zhu con la costruzione del nuovo palazzo "Giardini d'Inverno", che sorgerà nel nuovo centro direzionale di Porta Nuova.

Un edificio avveniristico ed ecosostenibile, caratterizzato da alcune "serre" collocata sui lunghi balconi che circondano il palazzo. Presentato ieri alla Triennale, il nuovo progetto verrà realizzato in due anni e si propone come il modello di una "nuova concezione dell'abitare", più a misura d'uomo.

Zhu, che è già presidente del Pavia Calcio e in Italia ha lavorato, tra l'altro, anche nell'industria del cinema, spiega di volere "un edificio che possa diventare un punto di riferimento a Milano per la Cina che conta." Un palazzo quindi, costruito da uno studio dallo studio di architettura internazionale Caputo, che presenta suggestioni italiane, cinesi e giapponesi. Il beneficio per il pubblico, spiega l'architetto Paolo Caputo, responsabile del progetto, è stimato in dieci milioni di euro.

Ma quello di Zhu non è certo l'unico investimento straniero a otto zeri nella metropoli lombarda. Sempre più investitori esteri appuntano il proprio sguardo sulla città che si estende ai piedi della Madonnina e spesso non disdegnano di acquistare grosse fette a forza di "danè" sonanti.

A febbraio si era conclusa la transazione per l'acquisto da parte dell'Emiro del Qatar, di un pezzo del quartiere di Porta Nuova: 290mila metri quadri comprati per due miliardi di euro nel quartiere più avveniristico della città. A dicembre era stata la volta del Rockfeller group, che aveva rilevato il centro commericale Galleria Borromea, a Peschiera, per 82 milioni di euro.

Per aggiudicarsi la prestigiosa ex sede Unicredit di piazza Cordusio - valutata intorno ai 400 milioni - sono in corsa gli statunitensi di Blackstone, il fondo sovrano di Singapore Gic e la London & Regional Properties.

A inizio anno, il rapporto Emerging trends in Real Estate Europe 2015 pubblicato da Pwc insieme a Urban Land Institute inseriva Milano tra le città più appetibili per gli investitori stranieri. Il capoluogo ambrosiano si collocava al dodicesimo posto, guadagnando ben nove posizioni rispetto al ranking precedente. Roma, al contrario, aveva perso tre posizioni. Un rinnovato segno del nuovo ruolo internazionale di Milano.

Che non sfugge allo sguardo attento degli osservatori stranieri.

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