Stile

L'immagine del tempo per un uomo d'azione

La nuova collezione Polaris s'ispira al Memovox del 1968, sporty-chic con richiami vintage

Fabrizio Rinversi

Fu un ventennio significativo, per Jaeger-LeCoultre, quello che precedette il lancio, nel 1968, del Memovox Polaris. Infatti, nel 1946, la Grande Maison presentò il suo primo calibro automatico, il 476, con massa centrale il cui moto oscillatorio era limitato da cuscinetti a molla; nel 1953, ecco il Futurematic, calibro JLC 497, primo modello automatico della storia privo di corona di carica; nel 1956, vide la luce, grazie al calibro JLC 815, il Memovox, primo automatico con sveglia della storia dell'orologeria, perfezionamento di una complicazione già proposta nel 1950; nel 1958, fu la volta del Geophysic, cronometro con la cassa più resistente di ogni altra fino ad allora prodotta dalla Manifattura; nel 1959, con il calibro JLC 880, avvenne l'introduzione del rotore centrale ruotante a 360° senza ostacoli, in grado di ricaricare in entrambe le direzioni. Insomma, di carne al fuoco, e di altissima qualità, ce ne fu, e con il Memovox Polaris del 1968, Jaeger-LeCoultre volle porre l'accento sulle esigenze dell'«uomo d'azione», di colui che vive di ritmo, che programma la propria vita: ne furono prodotti solo 1.714 esemplari, un numero tale da renderlo molto appetibile per i collezionisti. Un concept sportivo-elegante, che già ha influenzato la definizione della linea Master Compressor e che, oggi, è stato individuato per dare un imprinting sostanziale ad una collezione nuova di zecca per la Maison di Le Sentier. Una grande responsabilità, quella di affiancare le «icone» Reverso e Master, ma evidentemente una scelta ponderata e meno estrema rispetto a quella del Compressor, con spunti di originalità suggeriti dalla tradizione. Declinata, infatti, su cinque varianti in acciaio, sia nel tre sfere, che nel Date, la Polaris prevede la doppia corona al 2 e al 4, strizzando l'occhio all'immancabile impostazione Memovox (con aggiunta di corona centrale); le altre due versioni sono un cronografo (proposto anche in oro rosa) e un crono «ore del mondo». Comune denominatore è il quadrante nero distribuito su tre cerchi concentrici identificati da finiture diverse: al centro satinata soleil, grené sulla fascia degl'indici trapezoidali e opalina sul rehaut. Questo è girevole nel modello Polaris Memovox da 42 mm, disponibile in edizione limitata a 1.000 esemplari, gestito dalla corona al 3, mentre quella al 2 imposta l'ora della sveglia e la corona al 4 è destinata alla regolazione dell'ora: celebra il 50° della versione originale, interpretandone fedelmente l'estetica, anche nel rivestimento in SuperLuminova d'indici e lancette, in tonalità vaniglia a riprendere il colore del trizio negli anni '60.

Il calibro automatico JLC 956 è l'ennesima evoluzione del meccanismo originario con sveglia. Il cronografo, sempre da 42 mm, automatico, prevede anche una versione con quadrante blu, oltre al nero, con scala tachimetrica sul rehaut e doppio contatore crono, con secondi crono centrali a svolgere anche la funzione di secondi continui.

L'impermeabilità del Polaris Memovox arriva fino a 200 metri, mentre quella del Cronografo si «ferma» a 100 metri.

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