Cultura e Spettacoli

Lingue, per imparare l'italiano vanno bene anche le canzonette

I brani della musica leggera, anche secondo
gli esperti, hanno grandi potenzialità
didattiche e favoriscono l'apprendimento
delle lingue straniere. Presentato a Firenze
il progetto «Parole in viaggio»: sul sito
itals.it si può interagire con le traduzioni

Le canzoni hanno potenzialità didattiche e possono facilitare l'apprendimento delle lingue e lo studio della letteratura, non solo per gli stranieri. Si è parlato anche di questo a Firenze nel corso della rassegna «La piazza delle lingue 2010», organizzata dall'Accademia della Crusca. Per Fabio Caon, docente di sociolinguistica, per insegnare l'italiano si può anche partire da Laura Pausini che canta «Il dolce miele dei tuoi capelli» per arrivare ai versi di Petrarca «Erano i capei d'oro a l'aura sparsi». Secondo Caon, che insegna all'Università Cà Foscari di Venezia, le canzoni e le poesie usano lo stesso «armamentario retorico», ovvero rime, metafore e assonanze che diventano così uno «strumento serio» per insegnare la lingua italiana.
Un metodo, questo, che nella pratica ha portato a scoprire, non senza sorpresa, come sia «facile e utile» paragonare i testi delle canzoni rap alle allitterazioni di Salvatore Quasimodo, come nel caso di «Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera». Ci sono ovviamente delle difficoltà, in particolare per gli studenti stranieri, nel cogliere i cosiddetti «impliciti culturali»: ad esempio, le canzoni di protesta o quelle ironiche si basano su un retroterra culturale che bisogna conoscere per comprendere il significato «completo» del testo. E così la famosa «La terra dei cachi» di Elio e le Storie Tese non potrà essere apprezzata fino in fondo se non si conosce la storia italiana degli ultimi anni e «uno straniero si fermerà ai cachi» ha scherzato Caon che, inoltre, in anteprima nazionale, ha presentato il progetto «Parole in viaggio: apprendere attraverso le canzoni».
L'iniziativa ha l'obiettivo di unire due forze, quella comunicativa dei testi delle canzoni e quella dell'interazione che internet offre. In pratica, con il supporto di un libro e attraverso un sito web (itals.it) Caon, che è anche cantautore, mette le sue canzoni a disposizione di chi ha voglia di imparare (o anche insegnare) l'italiano e vuole farlo in modo divertente: si può infatti interagire con il testo della canzone, studiandolo, traducendolo e magari realizzando poi dei video da inserire sul sito o su You Tube, lasciando il materiale a disposizione di tutti. «La serietà dello studio grammaticale - ha detto Caon - non si oppone al piacere di studiare l'italiano attraverso una canzone».
Nell'ambito della rassegna dell'Accademia della Crusca si è svolto, nella Villa Medicea di Castello, il convegno «L'italiano degli altri. Insegnare italiano, lingua di incontro». Numerosi gli ospiti: tra gli altri è intervenuto Izzedin Elzir, imam di Firenze e presidente dell'Ucoii, che ha definito la lingua «uno strumento importante per l'accoglienza e l'integrazione».
E sono stati celebrati i 25 anni della Comunità Radiotelevisiva Italofona.

I fondatori sono stati la Rai, Rtsi-Svizzera, Rtv Koper-Capodistria, Radio Vaticana, San Marino Rtv: poi negli anni si sono aggiunte altre radio e tv (ad esempio da Romania, Albania, Croazia) e anche radio sul web.

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