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L'Italia ritira l'ambasciatore da Teheran. La tensione sale

Dopo l'assalto alla sede diplomatica della Gran Bretagna la Ue e il nostro Paese studiano ulteriori misure e sanzioni.

L'Italia ha richiamato per consultazioni l'ambasciatore a Teheran, Alberto Bradanini, dopo l'attacco di martedì scorso contro l'ambasciata britannica che i ministri degli esteri della Ue hanno condannato, definendolo un attacco «contro tutta la Ue» e minacciando «misure appropriate».
I capi delle diplomazie dei 27 stati europei hanno anche deciso di rafforzare le sanzioni già esistenti contro il programma nucleare iraniano. Primo obbiettivo il petrolio: un gruppo di studio esaminerà la possibilità di imporre restrizioni graduali delle importazioni e degli investimenti, ma non un embargo totale. Il passo diplomatico dell'Italia è stato annunciato a Bruxelles dal ministro degli Esteri, Giulio Terzi. «Abbiamo deciso di richiamare per consultazioni il nostro ambasciatore a Teheran per un approfondimento della situazione, il tutto in stretto contatto con altri partner europei». La decisione dell'Italia, che in mattinata aveva convocato anche l'incaricato d'affari iraniano a Roma, segue passi analoghi annunciati da Berlino, Parigi e L'Aja.

«C'è piena solidarietà verso la Gran Bretagna», ha detto l'alto rappresentante della politica estera della Ue Catherine Ashton.

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