Roma

Le liti sulle poltrone mettono in crisi la giunta Gasbarra

Annalisa Venditti

Una vera e propria bufera politica sta investendo la giunta provinciale guidata da Enrico Gasbarra a Palazzo Valentini. Ad alimentare i «venti di guerra» sono state le critiche di Stefano Pedica, coordinatore regionale di Italia dei Valori, nei confronti di Roberto Petrassi, autosospesosi perché candidato al Campidoglio nella lista «Moderati per Veltroni» e intenzionato a riprendersi l’incarico di assessore alla Tutela dei Consumatori e Lotta alla Usura, cui si sono aggiunte quelle espresse su un quotidiano da Giovanni Colagrossi, unico rappresentante in Consiglio Provinciale della lista Di Pietro, peraltro anche consigliere alla Regione Lazio. Una contraddizione rilevata da Piergiorgio Benvenuti, capogruppo di An alla Provincia, in quanto «disattende le promesse fatte in campagna elettorale proprio da Di Pietro, contrario a ogni doppio incarico politico».
Colagrossi, in sostanza, chiede la testa di Petrassi e sollecita la sua sostituzione nella guida dell’assessorato a suo tempo affidatogli: una decisione a suo parere necessaria, considerando non ottimale la sua attività di assessore e per di più giudicando la sua candidatura al di fuori di Italia dei Valori un vero e proprio cambio di casacca.
«L’attacco sferrato da Colagrossi - fa rilevare Benvenuti - pone in discussione l’operato dell’intera Giunta sino a oggi, di cui Petrassi era parte integrante e non si può considerare una semplice polemica con il suo ex assessore di riferimento». In effetti, un’osservazione sorge spontanea: possibile che Colagrossi si accorga soltanto ora che Petrassi non ha ben operato, proprio in questi due mesi in cui si è autosospeso per candidarsi al Consiglio comunale di Roma? Perché nel corso dei due anni precedenti non ha fatto sentire la propria decisa critica nei suoi confronti?
«Non posso credere che la mia candidatura in una lista civica di sostegno a Veltroni costituisca un motivo valido per una mia penalizzazione - risponde Petrassi - ho sempre considerato Gasbarra una persona politicamente corretta, dotata di una rara onestà intellettuale, rispettosa delle regole che guidano una sana amministrazione. In quasi tre anni l’assessorato che mi è stato affidato - ricorda Petrassi - ha prodotto risultati apprezzati da tantissimi cittadini che quotidianamente si sono rivolti al mio ufficio. Escludo a priori che Gasbarra subisca passivamente il sistema delle lottizzazioni politiche a discapito delle capacità amministrative e professionali».
L’autosospensione, secondo Petrassi, escludeva ogni tipo di dimissioni, rimanendo la delega, in attesa di essere ripresa, in custodia concordata del presidente Gasbarra, un accordo all’insegna della massima trasparenza politico-amministrativa. In vista delle decisioni che dovrebbe adottare oggi stesso il presidente della Provincia, Benvenuti fa presente che rimane prioritaria «la funzionalità delle commissioni, degli assessorati, del lavoro del Consiglio, quest’ultimo fondamentale organo istituzionale sempre scarsamente frequentato dagli assessori.

Certamente - conclude il capogruppo di An - l’attuale giunta è seriamente messa in discussione anche da componenti dei partiti di maggioranza, ulteriore dimostrazione che le nostre critiche vengono sempre maggiormente condivise».

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