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L'offensiva M5S alla Rai: 'Via tutti i direttori dei tg'

Nuovo assalto dei 5 Stelle ai media e alla Rai. Di Maio ai suoi: "Con noi al governo cambiamo tutti i direttori dei Tg"

L'offensiva M5S alla Rai: 'Via tutti i direttori dei tg'

Ancora una volta il Movimento 5 Stelle se la prende con i giornalisti e i media, accusati stavolta di trattare i grillini "coi guanti bianchi" per paura di cambiamenti ai vertici nel caso la compagine guidata da Di Maio andasse al governo.

Basta leggere le parole riportate dal Corriere della Sera e che sono contenute in una lettera che lo stesso Luigi Di Maio scrive ai suoi parlamentari. Dopo aver accusato Salvini e Berlusconi di volerlo sabotare, il capo politico del M5S promette una battaglia mediatica "nelle piazze e nelle tv" per ribadire le proprie posizioni.

E lancia l'offensiva alla Rai: "Negli ultimi 50 giorni ci avevano trattato con i guanti bianchi perché avevano paura che andassimo al governo e sostituissimo i direttori", scrive Di Maio, "Lo faremo molto presto grazie a una legge finalmente meritocratica".

Una "epurazione" che allarma il deputato Pd Michele Anzaldi: "Si tratta di parole gravissime perché saremmo di fronte ad una pesantissima ingerenza contro l'autonomia del servizio pubblico, nonché un attacco all'informazione senza precedenti portato avanti da chi da settimane tenta di arrivare a Palazzo Chigi con ogni mezzo", dice in un lungo post su Facebook, in cui ricorda che i gruppi parlamentari non possono influire sulla scelta dei direttori.

E in cui attacca: "Anche il presidente della Camera Fico ha ricevuto la lettera, come deputato M5S? Acquisisca subito agli atti il testo di Di Maio e valuti non soltanto una sconfessione pubblica, per ribadire la tutela dell'autonomia della Rai, ma anche se la lettera non configuri eventuali reati, alla luce del ruolo di Di Maio come leader del primo partito in Parlamento. Le parole minacciose di Di Maio destano grande preoccupazione in vista del rinnovo del Cda, perché confermano l'intenzione dei cinque stelle di trattare le nomine Rai con la stessa bulimica foga spartitoria che abbiamo visto per le nomine parlamentari":

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